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Inchiesta Ferrotramviaria, Zinni e Pellegrino: “la speculazione politica non superi certi limiti”

12 Novembre, 2017 | scritto da Redazione
Inchiesta Ferrotramviaria, Zinni e Pellegrino: “la speculazione politica non superi certi limiti”
Attualità
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“L’ultima polemica intercorsa fra la consigliera regionale del M5S Grazia Di Bari e l’avvocato Michele Mastrolillo – legale di una delle famiglie coinvolte nell’incidente ferroviario del 12 luglio 2016 – dimostra come sia necessario porre limiti ferrei alla speculazione politica, cosa che andiamo ripetendo ormai da tempo. Ancor di più quando ad esserci in ballo sono vicende delicate che chiamano in causa vittime e indagini della magistratura ancora aperte”. Commentano così i consiglieri regionali Sabino Zinni e Paolo Pellegrino, capigruppo rispettivamente di “Emiliano Sindaco di Puglia” e “La Puglia con Emiliano”, il botta e risposta avutosi negli ultimi due giorni fra l’esponente pentastellata e l’avvocato.
La consigliera Di Bari in un comunicato uscito l’8 novembre segnalava come le conclusioni dei magistrati che indagavano sull’incidente dello scorso anno, fossero quelle che imputavano alla Ferrotramviaria la responsabilità di aver utilizzato i fondi stanziati per i lavori sulla tratta Andria-Corato, per la metropolitana Bari-aeroporto. Da ciò l’esponente politico regionale ne ricavava la certezza che l’assessore Nunziante avesse sbagliato a riaffidare il servizio di trasporto a quella società.
Venerdì 10 l’avvocato Mastrolillo ha replicato alla nota della consigliera precisando che sulla vicenda “sono ancora in corso le indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Trani”. “Ciò premesso”, proseguiva il legale, “le alternative sono due: o il consigliere regionale Di Bari ha accesso a fonti para-ufficiali presso la Procura della Repubblica e in questo caso ci troveremmo innanzi ad un episodio gravissimo per le implicazioni anche di carattere penale che ne deriverebbero, oppure ci troviamo di fronte ad una semplice speculazione di carattere politico”.
Di qui l’intervento dei consiglieri Zinni e Pellegrino. “Duole oltremodo assistere al triste spettacolo di un avvocato costretto a dover intervenire sulla stampa per difendere dalle incursioni della politica il suo lavoro, quello dei magistrati e il dolore della gente coinvolta in quella tragedia. La cautela in questi casi dovrebbe essere la regola” commentano i due esponenti politici. “Bisognerebbe tenere sempre ben presente che ogni volta che si citano quelle vittime e quei feriti, si torna a toccare il dolore di famigliari e amici i quali hanno già le loro difficoltà per riuscire a gestirlo, senza che ci si metta anche la politica”.
“Che senso ha tornare parlare periodicamente delle persone scomparse in assenza di alcuno sviluppo sostanziale dell’inchiesta?” concludono due i consiglieri regionali di maggioranza. “Per attaccare un esponente politico poi? Non sarebbe meglio aspettare la conclusione delle indagini o polemizzare con il politico di turno stando al merito dei fatti e lasciando fuori tutto il resto? Noi crediamo di sì, e ci auguriamo davvero che questa reiterata speculazione su un accaduto tragico ritorni nei limiti che moralmente le si impongono. Siamo certi che ne guadagneremmo tutti”.

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