Sono 41 i comuni pugliesi che hanno risposto al questionario di Ecosistema Rischio diffuso da Legambiente per monitorare il rischio idrogeologico e tra questi, nella Bat, solo 5: Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia e Ruvo di Puglia. Lecce è invece la provincia che ha risposto in maniera maggiore (17 comuni), seguita da Bari (12 comuni), con un notevole distacco dalle altre province.
“Anche in questa edizione di Ecosistema Rischio – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – emerge la scarsa propensione dei comuni pugliesi a rispondere al questionario, mentre sarebbe importante avere un quadro sempre aggiornato di conoscenza e mappatura della pericolosità su scala regionale, proprio al fine di prevenire e mitigare il rischio idrogeologico. Sono ancora molti i comuni che hanno abitazioni e fabbricati industriali in aree a rischio, ma pochissimi quelli che hanno intrapreso azioni di delocalizzazione per tutelare il territorio e ridurre i pericoli a cui sono esposti i cittadini e le attività produttive. Infine – continua Tarantini – per quanto riguarda l’organizzazione del sistema locale di protezione civile, dal dossier emerge che quasi tutti i comuni intervistati si sono dotati di un piano d’emergenza e lo hanno aggiornato, ma pochissimi organizzano attività d’informazione rivolte ai cittadini ed esercitazioni di protezione civile, che invece sono utili strumenti nell’affrontare l’emergenza garantendo la salvaguardia delle persone”.
Entrando nel merito dei dati pugliesi, si evince che nel 34,1% dei comuni pugliesi intervistati sono presenti abitazioni in aree a rischio idrogeologico, nel 26,8%interi quartieri, nel 36,6% attività produttive, nel 19,5% strutture commerciali e/o ricettive e nel 7,3% edificazioni nell’ultimo decennio.
Chiara Rutigliano
Dossier Ecosistema Rischio 2917
https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_rischio_2017.pdf
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