Domenica 19 Novembre, una sorprendente passeggiata archeologica, a Canosa di Puglia(BT), ha visto impegnati i soci del circolo socio-culturale “La Fenice”, ospitati dalla Fondazione Archeologica Canosina e dalla Società Cooperativa Dromos.it.
Una mattinata ricca di piacevoli scoperte storico-culturali che hanno entusiasmato i componenti, giunti alla loro seconda domenica nell’antica Canusium, definita dagli studiosi una dei rari esempi di città a lunghissima continuità abitativa. Difatti, l’arco temporale ricoperto è plurimillenario: dal Neolitico ai giorni nostri. Dopo aver affrontato, nella precedente uscita, il percorso archeologico lungo la via Traiana, hanno ripercorso il periodo paleocristianoavvalendosi della guida turistica Renato Tango.
Un’era florida per la città che vede il progressivo espandersi della comunità cristiana, grazie al longevo episcopato del vescovo Sabino, dal 514 al 566 d.C., instancabile costruttore di monumenti ed ambasciatore di Papa Agapito nel Concilio di Costantinopoli nel 535-536 d.C., dove siede alla destra di Giustiniano, secondo le antiche testimonianze scritte.Meta, dunque, per i partecipanti due eccezionali opere sabiniane: la Basilica di San Leucio e il Battistero di San Giovanni.
La Basilica di San Leucio, edificata nel VI sec.d.C., vide il rimpiego dei materiali del tempio etrusco-italico costruito nel 318 a.C. per sancire l’alleanza romano-canosina. Probabilmente, qui furono custodite e venerate, fino all’età longobarda, le spoglie dei Santi Cosma e Damiano, portate dall’Oriente dal Santo Sabino, andando così a porre fine al culto pagano rivolto alla dea Atena medica.
Affascinati dalla figura del Santo Patrono, hanno proseguito i tour con il Battistero di San Giovanni, dove hanno constatato, tangibilmente, l’imponente lavoro di cristianizzazione ed edificazione svolto nel territorio dal vescovo canosino. Sorto lungo la via Traiana, importante asse viario romano, il Battistero è il più grande del sud Italia, annesso alla più antica Cattedrale di Puglia Santa Maria, scoperta nel 2006 durante uno scavo dell’Università di Foggia. L’enorme vasca battesimale eptagonale è abbracciata dall’imponente struttura dodecagonale, utilizzata nell’800 come frantoio e sottoposta a notevoli ristrutturazioni che hanno permesso la fruizione del sito.
Infine, grazie all’Assessorato alla Cultura e al Turismo, nella figura di Mara Gerardi, i soci de “La Fenice” hanno varcato le soglie del Teatro Comunale Raffaele Lembo, avendo così la possibilità di visitare lo scavo archeologico sottostante. Lo storico teatro, acquistato dal Comune di Canosa e consegnato alla città il 5 febbraio 2005, è stato completamente ristrutturato e recuperato per ospitare nuovamente, così come in passato, gli spettacoli del panorama artistico italiano e internazionale. Voluto fortemente dal Cav. Raffaele Lembo negli anni ’20 del Novecento, fu progettato dall’ingegnere e architetto Arturo Boccasini, il quale aveva collaborato con l’ingegnere Santarelli al progetto del Teatro Margherita di Bari ed inaugurato nel 1926 con l’opera napoletana “La Scugnizza”. Nel 2006 durante i lavori di ristrutturazione, fu intercettato il suddetto scavo archeologico composto da un importante incrocio viario risalente all’età imperiale e, che , originariamente, conduceva alla zona dell’acropoli, nonché Colle dei Quaranta Martiri.
Alla fine dell’iter, i partecipanti hanno ringraziato calorosamente, come affermato da Nicola Luisi:” Il circolo “La Fenice” nella giornata dedicata ” In giro per la città ” vuole ringraziare l’assessore alla Cultura Mara Gerardi che ha permesso la fruibilità del Teatro Lembo e soprattutto Renato Tango e il suo Team per la loro competenza che ha permesso ad un gruppo di 50 persone di rivivere antiche glorie della nostra città visitando i siti archeologici.”
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