Sì è discusso, martedì sera 10 ottobre a Barletta presso la Lega Navale , della nuova riforma delle portualità pugliese e delle opportunità per le Zes acronimo di Zone Economiche Speciali.
All’incontro aperto alla cittadinanza, sono intervenuti: l’assessore regionale all’ambiente Filippo Caracciolo, il presidente dell’autorità di sistema Portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi, il presidente di Confindustria Bari Barletta Andria Trani e Albania Sergio Fontana e Antonio Felice Uricchio magnifico rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
“Un’opportunità da cogliere non solo per questo territorio ma per l’intera Regione Puglia affinché diventi sempre più centrale rispetto al meridione migliorando allo stesso tempo i rapporti commerciali con Basilicata e Molise – così si è espresso l’assessore regionale all’ambiente Filippo Caracciolo in merito alla riforma portuale e alle opportunità per le zone economiche speciali per le quali non sono stati ancora emanati i decreti attuativi onde poter delineare le agevolazioni normative e fiscali previste nelle zone medesime.
Tuttavia, il tentativo con le zone franche urbane non ha portato grossi risultati, si spera che ciò non accada anche con le Zes. Inoltre, l’assessore ha anche preannunciato che il dragaggio del porto di Barletta potrebbe ottimisticamente essere completato entro il 2019.
Finalmente si vede il porto come un’opportunità; le zone economiche speciali saranno molto attrattive affinché si creino nuove opportunità per le aziende e nuove chance lavorative per il Comune di Barletta e per l’intera provincia Bat – ha poi sottolineato Sergio Fontana di Confindustria –
L’Autorità portuale di sistema lascia ampio spazio ai territori offrendo una visione decentrata dal punto di vista logistico , ad esempio abbiamo creato un importante hub portuale sia a Barletta che a Manfredonia – ha poi aggiunto ,il presidente dell’autorità di sistema Portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi –
Per le Zes manca il decreto – ha precisato Griffi- e quando il decreto sarà pronto le regioni proporranno le zone e faranno alleanze ( così come prevederà il decreto stesso) con le regioni limitrofe intercluse rispetto al mare: la Puglia potrebbe allearsi con la Basilicata o il vicino Molise.
Quali opportunità potrebbe dare la riforma per i porti della provincia BAT?
La Provincia BAT è una provincia molto attiva – ha infine sostenuto Griffi- nella quale esiste già un area industriale vivace che ha solo bisogno di infrastrutture adeguate ; lo sviluppo della logistica e delle Infrastrutture della portualità costituisce di certo un lievito per l’industria retroportuale e portuale.
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