“L’Italia tiene alta la dignità dell’Europa con un impegno costante e incredibile, ma questo non può reggere per sempre. Noi sindaci non abbiamo nessuna intenzione di abdicare al nostro ruolo di referenti primi delle comunità e faremo la nostra parte, ma senza adeguate politiche internazionali e il rispetto degli impegni presi dai capi di Stato europei sulla ripartizione dei richiedenti asilo il nostro sforzo sarà vano”: c’era anche il primo Cittadino di Corato, Massimo Mazzilli, all’udienza di Papa Francesco, che sui temi della solidarietà e dell’accoglienza dei migranti ha incontrato una delegazione di sindaci dell’Anci, guidati dal presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro, in Sala Clementina alla Città del Vaticano.
Presenti all’importante incontro 200 sindaci delle città italiane impegnate nell’accoglienza dei migranti, fra i quali anche Corato con il suo centro Sprar…. Il Papa ha rivolto loro alcune parole a braccio: “Comprendo il disagio di molti vostri cittadini di fronte all’arrivo massiccio di migranti e rifugiati. Esso trova spiegazione nell’innato timore verso lo “straniero”, un timore aggravato dalle ferite dovute alla crisi economica, dall’impreparazione delle comunità locali, dall’inadeguatezza di molte misure adottate in un clima di emergenza». Tale disagio, secondo il Pontefice, «può essere superato attraverso l’offerta di spazi di incontro personale e di conoscenza mutua”. Ben vengano allora “tutte quelle iniziative che promuovono la cultura dell’incontro, lo scambio vicendevole di ricchezze artistiche e culturali, la conoscenza dei luoghi e delle comunità di origine dei nuovi arrivati”.
Prima di concludere Bergoglio ha parlato personalmente a tutti i sindaci “come fratello”, indicando in “prudenza, coraggio e tenerezza” le tre qualità ideali per amministrare le città. Infine li ha sollecitati a “frequentare le periferie, quelle urbane, quelle sociali e quelle esistenziali. Il punto di vista degli ultimi – ha detto – è la migliore scuola, ci fa capire quali sono i bisogni più veri e mette a nudo le soluzioni solo apparenti”. “Abbiate familiarità col popolo” ha concluso Papa Francesco.
Grande emozione per il Sindaco di Corato: “Al Santo Padre Papa Francesco ho portato i saluti dell’intera nostra Comunità. Che emozione straordinaria aver parlato e stretto la mano a Papa Francesco, mi resterà un ricordo indelebile. Mi ha riempito di orgoglio sentire dalla sua voce parole di sincero entusiasmo verso le amministrazioni locali presenti all’udienza, e dunque anche quella che rappresento, che «possono annoverarsi tra i principali fautori di buone pratiche di accoglienza e di integrazione, con esiti incoraggianti che meritano una vasta diffusione». Ma Per dare forza a questo sistema è fondamentale sul territorio la collaborazione tra le diverse istituzioni locali, le associazioni laiche e religiose, il ruolo del terzo settore. E perché lo Sprar funzioni è necessario gestire il numero dei richiedenti asilo su ciascun territorio”.
Al termine dell’udienza al Papa sono stati consegnati in dono una stola, alcuni piatti decorati a mano, un cesto con prodotti tipici piemontesi e un turbante, tutti opera di richiedenti asilo e rifugiati impegnati in realtà lavorative che fanno parte delle reti territoriali.
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