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Lavoro nero – stato di attuazione del protocollo del 3 Ottobre 2012

2 Ottobre, 2017 | scritto da giuseppe zingaro
Lavoro nero – stato di attuazione del protocollo del 3 Ottobre 2012
Lavoro
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Barletta. Primo incontro di verifica dopo la sottoscrizione nel 2012 dell’intesa tra Cgil, terzisti manifatturieri e istituzioni, in occasione del crollo di via Roma
Si è svolto nei giorni scorsi presso l’assessorato al lavoro ed alla formazione professionale su convocazione dell’assessore regionale Sebastiano, un confronto tra punti di vista per capire lo stato di attuazione del protocollo del 3 ottobre del 2012 siglato in occasione dell’anniversario del crollo di via Roma a Barletta, così come previsto dalla intesa stessa.
Il gruppo riunitosi su sollecitazione della Cgil e della Filctem (la categoria dei lavoratori manifatturieri), era composto dagli gli stessi autori dell’accordo, ovvero Regione, Comune, sindacati ed il Consorzio 5 Stelle, nato all’indomani della tragedia.
La messa in atto del protocollo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro serve “a fare il punto sullo sviluppo del settore e sulle nuove attività produttive per comprendere come si siano evolute nel tempo le dinamiche occupazionali nel Consorzio e la stabilizzazione del personale, per lotta e contrasto al sommerso e tutte le forme di dumping contrattuali, obiettivi importanti del protocollo al fine di promuovere la cultura della legalità e la sicurezza sui luoghi di lavoro”, spiega il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis.
Le imprese, si ricorda, si impegnavano nella fase di start-up delle nuove attività per l’assunzione del personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato part-time con una rapidità tale da diventare full-time ed a costruire un asilo nido per le lavoratrici dipendenti.
Il Comune di Barletta si impegnava ad inserire agevolazioni e incentivi in favore delle imprese che localizzano nell’area, in materia di trasporto, rifiuti, imposte di pubblicità e a promuovere le procedure per l’applicazione della “burocrazia zero” dove previsto. Inoltre, le parti si sarebbero dovute incontrare una volta all’anno per verificare l’andamento dei processi e per concertare programmi di formazione delle lavoratrici, per sviluppare iniziative che portino al consolidamento del façon di qualità, anche attraverso la costituzione di un marchio proprio di impresa “libera dal lavoro nero”.
“Oltre che prevista nell’intesa riteniamo che la verifica del protocollo sia necessaria per invertire una situazione generale fatta sempre più di illegalità ed evasioni contrattuali come emerso dai dati drammatici dei controlli dell’Ispettorato del Lavoro nel 2016 nella nostra provincia, in cui il settore manifatturiero è interessato fortemente da fenomeni di illegalità, evasioni contrattuali e normative e lavoro nero, si parla del 67 percento.
Tornando al protocollo del 3 ottobre, siamo disponibili ad affrontare qualsiasi discussione, inclusa quella del rilancio del marchio che di fatto non è stato mai registrato. Così come siamo pronti ad intercettare finanziamenti per la formazione del personale per dare una risposta alla mancanza di professionalità lamentata dalle imprese nell’incontro con l’assessore Leo in Regione ma tutto deve passare dalla stabilità e dalla qualità del lavoro. Quel protocollo fu una scommessa che noi siamo pronti a rilanciare a patto che si crei sviluppo e sana occupazione”.
L’assessore Leo, proponendo in conclusione l’aggiornamento del tavolo si è impegnato a convocare un altro incontro alla presenza anche dell’assessore alle attività produttive della Puglia, Loredana Capone.

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