Esito dell’incontro in Regione di Legambiente con l’assessorato alla mobilità e Azienda Ferrovie del Nordbarese sulla situazione del trasporto su ferro nell’area nord barese.
Dopo l’incidente del luglio dello scorso anno, il servizio ferroviario, gestito da Ferrovienordbarese SpA(FNB), ha subito un graduale decadimento: corse soppresse, alcune volte senza preavviso, autobus che viaggiano incrementando il traffico urbano e l’inquinamento, ritardi che fanno perdere ore di lavoro, lezioni ecc. Il nostro circolo nel corso dell’ultimo anno ha sensibilizzato FNB, l’opinione pubblica ed istituzioni pubbliche mediante i banchetti e i Mass Media sulle problematiche.(1) Tuttavia, con la presente sappiamo che il grosso dei lavori per il raddoppio della Corato-Ruvo erano già in fase di completamento, prima del triste e nefasto incidente. Il binario di raddoppio era già posizionato con gran parte della massicciata: i pali della linea aerea in posizione per montare il filo della tensione, mentre sul binario vecchio i treni circolavano regolarmente. Da completare c’era l’ingresso della stazione di Corato.
Questo fu uno degli argomenti affrontati con Ferrotranviaria durante l’incontro a Bari in direzione nella sede della stessa Azienda il 31 marzo 2017, da parte della nostra delegazione. In quella circostanza fu aperto un credito di considerazione in quanto fino a settembre c’era tutto il tempo per terminare i lavori, a cui alleghiamo il Report della stessa Azienda ( 2). La F.T. a luglio rese noto che sulla linea da Ruvo a Bari era entrato in funzione l’apparato di sicurezza S.C.M.T. e i treni su tale tratta non viaggiavano più a velocità ridotta. La tratta Corato – Ruvo è di appena sei chilometri, fu interrotta la circolazione per impiegare meno tempo e per ultimare i lavori questo dichiararono nel corso dello stesso incontro. C’era da fare su questi sei chilometri l’impiantistica dell’SCMT, se vogliamo fare un piccolo paragone, le Ferrovie dello Stato iniziarono la sperimentazione nell’anno 2000 nel 2007 gran parte delle linee principali erano completate, senza interruzione di circolazione dei treni, ad oggi sono più di 19000 i chilometri attrezzati con l’SCMT. La F.T. non ha dovuto fare la sperimentazione di questo tipo di apparato, perché quello che hanno montato è quello utilizzato dalle Ferrovie dello Stato, naturalmente l’hanno adattato alla rete ferroviaria Bari-Barletta.
La tratta Corato-Ruvo è una linea pianeggiante e non ci sono gallerie che potrebbero essere causa di allungamento dei tempi di realizzazione, i passaggi a livello erano già automatici perché col nuovo apparato devono essere di questo tipo. La stazione di Corato ha soli due binari per installare una cabina ACEI: infatti, sei mesi sono di gran lunga sufficienti anche senza interrompere la circolazione dei treni. I tempi per professionalizzare il personale e per sperimentare questi sei chilometri richiede pochi giorni lavorativi. Se vogliamo fare un altro piccolo paragone la linea dell’Alta Velocità e dell’Alta Capacità delle F.S., entrò in funzione più o meno nel 2006; in undici anni è sotto gli occhi di tutti cosa è diventata, adotta un apparato più evoluto dell’SCMT. Non solo consideriamo la struttura ferroviaria del nord barese fondamentale per le intermodalità tra mezzi di trasporto in specie con l’aeroporto di Palese, vista l’approssimarsi di Matera 2019, come capitale europea della cultura avrà bisogno di un hub affidabile ed efficiente.
Pertanto, considerato, quanto sopra esposto, chiediamo un incontro presso l’Assessorato Regionale ai trasporti pubblici della Regione Puglia alla presenza dell’Azienda di trasporto concessionaria del servizio con eventuali rappresentanti istituzionali ad ogni livello per discutere le criticità del trasporto ferroviario della tratta e delle soluzioni concrete a cui i cittadini desiderano da oltre un anno una soluzione della problematica. Si richiede, altresì, la presenza dell’onorevole Antonio Decaro, Sindaco di Bari, in rappresentanza di tutti i sindaci dell’area metropolitana e come presidente ANCI Nazionale. Chiediamo ai rappresentanti delle varie comunità interessate ed agli Organismi Sovranazionali di sollecitare le istituzioni preposte a sbloccare e risolvere la situazione. Non escludiamo ulteriori azioni ad ogni livello, per tutelare i diritti dei cittadini e dei pendolari, per difendere i diritti delle nostre comunità.
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