In merito alla Lectio magistralis del filosofo, economista, prof. Serge Latouche, dal titolo “Decrescita e estetica”. riportiamo la riflessione del prof. Luigi Vavalà, docente di storia e filosofia presso il liceo classico De Sanctis di Trani
Dispiace constatare ossimori non belli: lezione magistrale ovvero predica laica, assenza della bellezza del dialogo, foto continue, persone assiepate, dopo la predica tutti a casa. Dov’è il bello?
Speriamo nella bellezza dei dialoghi nei prossimi giorni.
A Modena dopo le lezioni scattano le domande brevi; a Mantova lo stesso, a Sarzana lo stesso, a Carpi lo stesso; a Trani dopo la lezione da predica, scattano tutti in piedi e tutti a casa.
Auspico una bella e civile inversione di rotta con dominio del dialogo sulla lezione. Non si chiamano dialoghi da tanti anni?.
Le comunità umane assaporano la bellezza quando, distese, cominciano a dialogare, a porre domande, ad allargare gli orizzonti, a sorridere senza tensione, a sentirsi protagonisti di un destino comune. A Latouche potevano essere fatte domande sui contrari del bello: l’immane, il teso, il sublime incapace di riconoscere il bello e la distensione del tempo. Tutto questo non si è visto; si è notata lieve mondanità, spettacolo di foto, pressione di inutili questionari, gente sudata in piedi, assenza assoluta di domande e regia da cerimonia rituale. Appunto un ossimoro. Bellezza non bella.
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