Una maggiore attenzione per il Sud, il miglioramento delle infrastrutture, interventi contro il rischio di trivellazioni in mare e più incentivi per le energie rinnovabili sono alcuni dei suggerimenti dei cittadini che rispondono all’appello del governatore pugliese, Michele Emiliano, che su Facebook ha chiesto “cosa volete che dica” al premier Paolo Gentiloni, che questa mattina inaugurerà la Fiera del Levante, a Bari.
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Erio Congedo chiede ad Emiliano di lanciare un appello affinché il Governo centrale metta in campo ogni azione possibile per il vero rilancio del Sud. La Puglia, come noto, è una delle regioni commercialmente più floride ma incompiuta sotto diversi punti di vista. I governi regionali che in questi anni si sono susseguiti, hanno lanciato proclami che si sono rivelati veri e propri libri dei sogni.
Ad esempio, i trasporti sono la cartina al tornasole dell’inefficienza infrastrutturale pugliese: già in passato più volte ho reso noto a mezzo stampa la difficoltà nei collegamenti tra l’aeroporto di Brindisi e il Salento, sia per gli avventori autoctoni sia per i turisti; è solo uno degli elementi che inibiscono quanti scelgono le nostre località turistiche a ritornarvi negli anni successivi. Auspico dunque che gli slogan lanciati in questi giorni si sostanzino in azioni concrete da parte sia del governo regionale sia del governo nazionale”.
Tra le domande spicca il perchè del “NO” da parte del Governo dalla legge sulla partecipazione della Regione Puglia.
Il Consiglio dei ministri, infatti, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha impugnato la legge sulla partecipazione della Regione Puglia n. 28 del 13/07/2017 in quanto, si legge nel comunicato al termine del cdm, “alcune norme prevedono strumenti di partecipazione regionale relativamente a opere statali e di interesse nazionale che incidono significativamente sul dibattito pubblico previsto per tali opere dalla legislazione statale di riferimento”. Per il governo, “ne consegue la violazione della competenza legislativa riservata allo Stato in punto di determinazione dei livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali di cui all’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione; la violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione, per contrasto con i princìpi fondamentali in materia di «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia»; la violazione dei criteri indicati dall’art. 118 della Costituzione per l’allocazione e la disciplina delle funzioni amministrative.
Dopo il “NO” del Governo, è giunta la replica del Presidente Emiliano.
“La norma ritenuta incostituzionale dal governo prevede che la Regione, quando è chiamata ad esprimersi su grandi opere, possa indire un dibattito pubblico per acquisire le valutazioni della collettività. Si tratta di disposizioni già presenti anche in altre normative regionali come quella della Toscana e che non sono state in passato ritenute illegittime. La Puglia nel solco di tali esperienze, e comunque previo approfondimento giuridico, ha introdotto il dibattito pubblico esclusivamente nell’ambito delle proprie competenze.
Tanto è vero che per rassicurare il Governo che non si sarebbero svolti incontri o discussioni su opere di esclusiva competenza statale in cui le regioni non sono chiamate ad esprimersi, ho formalmente assunto l’impegno di ribadire questo concetto modificando alcune disposizioni sulle opere oggetto di dibattito pubblico.
Ma neppure tale impegno formale ha evidentemente rassicurato il governo”.
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