E’ stato firmato, presso la sezione risorse idriche della sede del Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente della Regione Puglia, il disciplinare che regola i rapporti tra Regione Puglia e Comune di Trani per la realizzazione del progetto di riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore cittadino, intervento finanziato in favore del Comune di Trani per l’importo complessivo di oltre 8 milioni di euro, totalmente a carico della Regione.
A firmare il disciplinare, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente, Mimmo Santorsola, il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, ed il dirigente regionale della sezione risorse idriche, Luca Limongelli. All’atto della firma, presenti anche l’assessore comunale all’ambiente, Michele Di Gregorio, ed il presidente del Consorzio degli agricoltori tranesi, Antonio Piazzolla.
Il progetto, presentato dal Comune di Trani, prevede, in sostanza, la realizzazione dell’impianto di affinamento delle acque reflue trattate dal depuratore (secondo i criteri di legge) nonché di un impianto di adduzione, accumulo e sollevamento dei reflui affinati al servizio delle reti esistenti utilizzate dagli agricoltori tranesi. Un’opera virtuosa che premia la solerzia del Comune, in grado di intercettare l’opportunità fornita dalla Regione, rispondendo alla manifestazione d’interesse per l’ottenimento di fondi a valere sull’Azione 6.4 dell’Asse VI (“Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali”) del POR Puglia 2014/2020.
La firma del disciplinare consente l’avvio delle varie fasi di attuazione dell’intervento, atteso dagli agricoltori tranesi. Soddisfatto il sindaco, Amedeo Bottaro: “Il riciclo e riutilizzo delle acque reflue, opportunamente depurate ed affinate, rappresenta una soluzione strategica per l’economia agraria ed ambientale del territorio. Rispondiamo con i fatti a chi ci accusa di avere scarsa sensibilità sul tema. Al contrario, oltre a tutti gli interventi in essere per la messa in sicurezza della discarica e per l’adeguamento dell’impianto di depurazione, aggiungiamo quest’altro tassello, un’infrastruttura da ben 8 milioni di euro che ci consentirà di utilizzare risorse idriche meno pregiate per usi compatibili, di salvaguardare la falda, ridurre l’utilizzo di fertilizzanti chimici nella produzione e di attivare processi naturali di autodepurazione”.
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