Il giorno 19 luglio presso gli uffici Suap del Comune di Andria si è tenuto un incontro fra le Associazioni di Categoria e l’Assessore allo Sviluppo Economico – Marketing e Promozione del Territorio Dott.sa Maria Teresa Forlano per discutere sulle problematiche legate all’approvazione del nuovo regolamento Dehors del Comune di Andria.
La problematica in questione, sorge circa un anno fa’ quando la Sovrintendenza ai beni culturali evidenziò delle “gravi irregolarità” nella realizzazione dei dehors (strutture “temporanee e rimovibili” secondo le normative nazionali e regionali) realizzate dai pubblici esercizi all’interno del centro storico di Andria e non solo, tant’è che i tecnici dell’Ente verificarono in città la nascita di una vera e propria baraccopoli di dehors, di diverse forme, stile e colori.
“A tal proposito, come Associazione di categoria, ci permettiamo di segnalare che, vi sono esercizi che hanno cessato la propria attività da mesi, e che a distanza di tempo non hanno ancora provveduto alla rimozione del dehor (vedasi dehor abbandonato in Corso Cavour che ora lasceremo in ricordo ai posteri)“, interviene Riccardo Fortunato della Federcommercio Puglia.
“Ora, su spinta della Sovrintendenza, entro il mese di settembre dovrebbe essere approvato il nuovo regolamento comunale riguardante “la realizzazione di dehor ed occupazione di suolo pubblico all’aperto per la ristorazione” – continua Fortunato – che prevede la suddivisione della Città di Andria in varie zone, da quelle del centro storico a quelle periferiche, per ognuna delle quali sono previste delle disposizioni ben specifiche. Esempio nelle zone del centro storico, o vie/piazze e palazzi d’interesse storico-culturale dove si potrà allestire solo il semplice dehor base costituito da ombrellone, sedie e fioriere, sino ad arrivare a zone più periferiche e non d’interesse storico dove le strutture chiuse e fisse potranno permanere“.
“Non possiamo che manifestare il nostro più grande rammarico di fronte a questa situazione – prosegue il Rag.Riccardo Fortunato – da una parte vi è l’esigenza di tutelare l’importante patrimonio storico-culturale della Città di Andria, necessario per un vero sviluppo turistico ed economico della Città, dall’altro evidenziamo il grave danno e perdita economica che subiranno gli esercizi pubblici che si vedranno costretti a smantellare la propria struttura, a partire dal 01/01/2018, autorizzata e certificata dall’Amministrazione, dietro precise indicazioni tecniche e normative fornite dagli Uffici Competenti“.
Dura la riflessione finale circa la “malagestione ordinaria di un normale Comune del meridione. Ormai c’è poco da meravigliarsi: siamo di fronte all’ennesimo caso d’inefficienza dell’Amministrazione ed Uffici preposti ai controlli ed autorizzazioni“, ha concluso Fortunato,
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