“Lo stipendio dei dirigenti delle ASL così come di qualsiasi dirigente pubblico, dovrebbe essere legato agli obiettivi raggiunti. Ci chiediamo come sia possibile, con un sistema sanitario allo sbando, immaginare di dare degli aumenti a chi già percepisce centinaia di migliaia di euro all’anno, stipendi che qualcuno ha anche avuto il coraggio di definire bassi”.
È quanto hanno dichiarano i consiglieri regionali M5S Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Marco Galante, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia al termine della seduta della III Commissione Consiliare nel corso della quale si è discussa la proposta di Romano (PD) di aumentare il trattamento economico dei direttori generali delle ASL.
È già la seconda volta che nella Puglia di Emiliano si tenta un aumento degli stipendi ai Direttori Generali: la prima volta è successo durante la discussione di una legge sul bilancio.
“E così – incalzano i cinquestelle – la furbata non entrata dalla porta si è tentato di farla entrare dalla finestra ma il timore della reazione del M5S ha sempre portato al ritiro della proposta. Quante altre volte ci proveranno ancora? Eppure tutte le volte che si chiede un intervento per l’agricoltura o altri interventi utili per il territorio, ci viene risposto che non ci sono i soldi. Sia chiaro il M5S non è contro i Direttori Generali né contro gli aumenti in generale, riteniamo semplicemente che sia giusto legare i compensi ai risultati. Noi riteniamo, anzi, che anche i nostri Dirigenti Generali paghino lo scotto di lavorare in un Sistema Sanitario che non gli permette di operare al meglio, ecco perché se proprio la Giunta intende investire dei fondi nel SSR, lo faccia piuttosto con degli investimenti che mettano in condizione i DG di lavorare con risorse adeguate e più serenamente.
Siamo certi che i risultati migliorerebbero e in quel caso qualsiasi aumento risulterebbe più comprensibile e giustificato, con la sottile differenza che in quel caso a beneficiarne non sarebbero soltanto i conti correnti di poche persone ma la salute di tutti i pugliesi. Fino ad allora si dovrebbe piuttosto parlare di riduzioni di stipendio a cominciare da quello del principale responsabile della situazione sanitaria in Puglia, l’assessore alla Sanità Michele Emiliano”.
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