Parafrasando Voltaire, potremmo dire che il grado di civiltà di un Paese si misura dalla sua capacità di farsi carico delle esigenze di tutti i cittadini, a partire dai bambini e dai disabili. Solo a chi si sia spostato attraverso la nostra città con dei bambini piccoli o con una persona sulla sedia a rotelle risulta manifesto in che misura Bisceglie manchi di essenziali requisiti di vivibilità.
Per affrontare questa tematica basilare, Bisceglie civile – Proposte per la Città ha scelto di dare voce e sottoscrivere l’analisi e le richieste di un cittadino che vive in prima persona questo disagio.
Ill.mo Sig. Sindaco,
sono un componente del gruppo Bisceglie civile – Proposte per la Città. Sono un uomo di 36 anni affetto da tetraparesi spastica dalla nascita.
Faccio una breve premessa: in questa città ci sono moltissime barriere architettoniche ancora da abbattere, ma è innegabile che qualcosa, a piccolissimi passi, si stia facendo o si sia tentato di fare. Ad esempio, nel 2013 è stato finanziato dal Comune di Bisceglie l’acquisto di una passerella che rendeva accessibile ai disabili almeno una spiaggia, con un costo della sola passerella di € 35.000 (per un costo totale di ammodernamento della spiaggia, più l’acquisto di bagni chimici ecc. di € 100.000). Pur non garantendo l’ingresso in maniera graduale in acqua, era almeno un primo passo verso un turismo sociale. Nella stagione successiva questa passerella è scomparsa, non è più stata montata e non si sa che fine abbia fatto. Bene, anzi male o malissimo, perché molti ragazzi o anche adulti con piccoli o grandi problemi di deambulazione si sono ritrovati non solo una barriera in più da superare, ma anche una gioia in meno. Perché il mare dev’essere un luogo di aggregazione per tutti e non soltanto per i più fortunati.
Un discorso analogo vale per le strade ed i marciapiedi: ogni luogo dovrebbe essere raggiungibile da chiunque, invece così non è. Purtroppo noi diversamente abili (o handicappati o disabili…) già facciamo fatica a vivere con dei limiti ed ad accettarli (intendo quegli fisici e psichici), e con noi fanno fatica le nostre famiglie, che cercano in ogni modo di farci vivere in “normalità” dentro casa e fuori; malauguratamente, al di fuori delle nostre abitazioni, dobbiamo lottare per affrontare anche gli ostacoli più banali: se vogliamo scendere dal marciapiede siamo costretti ad utilizzare rampe impraticabili, ammesso che ci siano; se desideriamo fare un banalissimo bagno in mare corriamo il rischio di farci male o abbiamo la necessità di essere assistiti da associazioni di volontariato, gravando ulteriormente sul bilancio familiare o su quello comunale; se abbiamo la necessità di prendere un treno (e potrebbe accadere anche per motivi lavorativi) siamo ancora privi della libertà di farlo. Ci auguriamo che i lavori in corso, nonostante tutte le difficoltà, vengano al più presto portati a compimento, e che molto altro si faccia per allargare i marciapiedi e renderli utilizzabili; per migliorare il numero, il posizionamento e lo stato delle rampe, per rendere accessibili tutti gli edifici pubblici.
Possiamo farcela per il 2018 ad essere una città con meno barriere? Io spero di si, cominciando anche dalle piccole cose, ad esempio avere libero accesso alla sala consiliare provvisoria (Santa Croce) e così via. Peraltro Lei, Signor Sindaco, saprà che se Bisceglie vuole anche essere una città in cui il turismo sia un volano per tutta l’economia, deve poter garantire buona vivibilità a tutti turisti che vorranno venire a visitare le nostre bellezze. Se vuole, può rendersi conto personalmente delle barriere architettoniche che offre la nostra città: a titolo gratuito le propongo un viaggio in carrozzina, così potrà sperimentare concretamente ciò che è stato fatto e ciò che c’è ancora da fare.
Mauro Preziosa
A nome di Bisceglie Civile – Proposte per la Città
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