L’Unione Europea ha messo sotto la lente d’ingrandimento cinque discariche in Puglia che potrebbero causare un salata condanna per l’Italia. Difficile dire sin da ora l’entità del danno, sicuramente ingente, ai danni dei cittadini pugliesi. La preoccupazione è che una eventuale condanna possa tradursi in un taglio ai servizi al cittadino, ipotesi che vorremmo essere sicuri di scongiurare. In tal senso potrebbe essere utile una parola diversa dal Presidente della Regione Emiliano, rispetto all’assessore all’ambiente Santorsola. Forse irrequieto per i continui cicalecci a proposito di un possibile rimpasto di Giunta Regionale che lo riguarda, l’assessore all’ambiente tranese in un suo improvvido messaggio su Facebook ha redarguito – in ossequio al ruolo di censore morale e politico autoassegnatosi da tempo – chiunque abbia dato notizia di questo problema ambientale, precisando che “queste presunte infrazioni non riguardano tematiche di ordine ambientale o sanitario bensì procedure di chiusura e post gestione dei siti anche in ordine alla congruità delle garanzie finanziarie prestate dai soggetti privati per esercire gli impianti”. Tradotto, chiamateci in causa solo se la falda è inquinata, perché l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia evidentemente non si occupa di verificare che le procedure di chiusura e post-gestione dei siti si siano svolte correttamente, così come non si occupa di verificare la congruità di fideiussioni e di ogni altro tipo di garanzia economico-finanziaria data dalle aziende che si occupano della gestione di questi impianti.
Vanno fatte rapidamente due riflessioni: la prima è che se il tranese Santorsola intende occuparsi solo delle discariche inquinate, per esercitare il suo ruolo di assessore regionale all’ambiente dovrebbe ricordarsi innanzitutto della discarica di casa sua, a Trani, dove senza nemmeno entrare nell’analisi della situazione finanziaria e organizzativa dell’ente che la gestisce, c’è un problema di inquinamento e c’è la magistratura ad indagare. Forse i requisiti perché Santorsola se ne occupi ci sono tutti. La seconda riflessione è che se è questa la funzione di governo e di controllo che la Regione Puglia intende mettere in campo sulle discariche pugliesi, allora Santorsola è il miglior assessore regionale all’ambiente possibile. Per le imprese che gestiscono gli impianti, ovviamente. Ma per fare una battuta, fra le cose che un amministratore non dovrebbe mai nemmeno pensare, il dottor Santorsola è in ottima compagnia del suo Presidente di Regione, che in campagna elettorale due anni aveva detto: “io non so se è possibile diventare il presidente della Regione Puglia contrastando gli interessi delle aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti”.
Ci sono cinque discariche in procedura di infrazione anche per mancata bonifica nella provincia BAT, tra cui Andria, Canosa e Trani. Inutile occuparsi dell’inutile contributo ventennale in politica di chi parla di “Rifiuti Zero” come proposta inattuabile. Scenografia politica e nessun contenuto, come al solito. Ci chiediamo invece se oltre alle evidenti ed innegabili responsabilità di chi ha amministrato negli ultimi anni la Regione Puglia non ve ne siano anche di coloro i quali negli ultimi anni hanno amministrato la Provincia BAT. Ci chiediamo se non vi siano responsabilità anche fra chi negli ultimi anni ha amministrato l’ambito rifiuti del nostro territorio. La politica che timbra solo il cartellino non ci serve più. Ai cittadini servono tutte le risposte possibili.
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