“Non possiamo che essere ovviamente favorevoli, come ribadito dal nostro capogruppo al comune Michele Coratella, al nuovo ospedale ma non intendiamo ingannare i cittadini andriesi né quelli dei comuni vicini che trarrebbero vantaggio da tale nuovo insediamento. La politica deve dire la verità ai cittadini: oggi i soldi ancora non ci sono e stiamo parlando di un progetto che impegnerà le amministrazioni coinvolte per un ventennio, se stiamo alle abitudini italiane in materia. Bisognava partire bene ma così non è stato.” lo dichiara la consigliera regionale M5S Grazia Di Bari che prosegue replicando all’esponente di Forza Italia Nino Marmo che nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’ha citata annoverandola tra i favorevoli al “metodo Giorgino” per quanto riguarda la scelta dei terreni: “Al “doppio consigliere” (comunale e regionale) di Forza Italia Nino Marmo che ha fatto il mio nome evidentemente nel risibile tentativo di mettermi contro i miei colleghi portavoce M5S in Consiglio Regionale, vorrei dire che con noi questi giochetti non funzionano e vorrei chiarire che io non ho mai partecipato ad incontri in cui c’era da scegliere i terreni di tizio o di caio. Non è mia abitudine farlo e non credo che ci sia alcun politico legittimato a farlo. Ognuno sia artefice delle sue fortune.”
“E mentre qualcuno preferisce impiegare il proprio tempo con questi giochetti da vecchia politica, – prosegue Di Bari – si continuano a sottrarre reparti e servizi sanitari alla città che, stando alle promesse di Emiliano, dovrebbero tornare comunque nel nuovo ospedale di Andria. Ribadiamo fermamente la nostra proposta: fermiamo l’emorragia, teniamo i reparti che ci spettano nel futuro ospedale di Andria all’interno del Bonomo ed evitiamo scambi di figurine sulla pelle dei pazienti. Una volta pronto il nuovo “contenitore”, anche tra vent’anni, sarà semplice spostare i reparti all’interno dello stesso territorio cittadino. Credo che ai cittadini di Andria, di Canosa, di Minervino, di Spinazzola non interessi l’estetica del Bonomo, la facciata nuova o vecchia, quanto più i servizi erogati e la loro qualità.”
“Ai soliti detrattori – incalza la consigliera cinquestelle – diciamo che non si può essere ambivalenti sulle tempistiche: o si scelgono soluzioni permanenti o si dettano soluzioni temporanee valide con tempistiche certe. Per il Poliambulatorio, per esempio, si è preferita una soluzione temporanea presso un privato, e non la soluzione già esistente (e permanente), che era la costruzione di una sede definitiva su terreni pubblici con soldi pubblici. Per il nuovo ospedale di Andria, invece, parliamo di un iter che è solo al via, non lo vedremo prima di 15/20 anni. Cosa diciamo ai cittadini? Che gli togliamo l’ospedale e gli faremo sapere se dovranno cambiarlo?”
“Non si può inghiottire ogni rospo. C’è chi è abituato, noi no. Non comprendo la mancata evidenza pubblica per la scelta di tali allocazioni ed è incomprensibile la scelta di non prendere in considerazione per primi i beni di proprietà pubblica. Il risultato dell’ultimo consiglio comunale – conclude – è una promessa vuota per il futuro ed un’autentica fregatura per il presente.”
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