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Andria – Dehors: “La stagione ora rischia seriamente di saltare e gli operatori sono agguerriti”

31 Maggio, 2017 | scritto da alessia paradiso
Andria – Dehors: “La stagione ora rischia seriamente di saltare e gli operatori sono agguerriti”
Attualità
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Ancora nessuno spiraglio nel lunghissimo ed indecifrabile percorso che sta accompagnando una vicenda che rasenta l’incredibile. Stiamo parlando delle installazioni dei de hors (strutture esterne ai pubblici esercizi – bar – ristoranti – tavole calde – pub  es esercizi similari nella città di Andria. Una vicenda dai moltissimi lati oscuri avvolta in un alone di assoluto mistero, al punto da non poter riuscire a conoscere gli esiti degli incontri che dirigenti e funzionari del comune di Andria stanno avendo con i loro omologhi della  Soprintendenza per determinare le regole ai fini della stesura ed approvazione di un regolamento che pure il comune di Andria possiede, essendosene dotato anni fa ma che evidentemente a poco o nulla è servito se non ad ingenerare confusione e a mettere a rischio investimenti importanti che hanno trasformato il centro storico cittadino e le vie urbane interessate all’intervento della Soprintendenza, prima d’ora evidentemente ignorato.

Questa mattina un’altra telefonata da parte del Presidente UNIBAT Savino Montaruli con il funzionario della Soprintendenza che si sta occupando del caso ed alla fine l’invito da parte della Soprintendenza a presentare le istanze direttamente alla sede competente di Foggia in modo da richiedere il parere previsto, senza peraltro sapere cosa accadrebbe poi negli uffici comunali in merito al rilascio delle autorizzazioni.

L’invito quindi a ciascun singolo esercente a presentare le istanze a Foggia con la facoltà per la Soprintendenza di utilizzare i centottanta lunghissimi giorni a disposizione per fornire il suddetto parere.

Come dire si potrebbe anche tranquillamente arrivare a alla Festa Patronale di settembre per vedere qualche tavolino e qualche ombrellone fuori dai bar cittadini. Una situazione che da UNIBAT giudicano assurda e deplorevole al punto che gli imprenditori continuano lo stato di agitazione e sono intenzionati ad assumere iniziative autonome  per veder convalidare le proprie ragioni condivisibili ed assolutamente legittime.

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