Trani – Le “Felicità d’Italia” di Piero Bevilacqua

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In questi ultimi decenni, nonostante una evidente regressione storica complessiva a difficilissime condizioni di vita e addirittura di sopravvivenza, si è quasi persa nel senso comune la percezione degli aspetti drammatici della storia umana e al tempo stesso si è smarrito lo sguardo su un orizzonte possibile di civilizzazione differente in grado di proteggere la vita umana e, per quanto attuabile, poter respirare la gioia di vivere. Lo ha detto il prof. Luigi Vavalà che insieme a Vito Santoro, ha dialogato con lo scrittore Piero Bevilacqua che ha presentato il suo libro dal titolo “Felicità d’Italia” (Editori Laterza). Santoro è il curatore della rassegna “Scrittori nel tempo. Letture della contemporaneità”, presso la libreria “Luna di sabbia” a Trani.

“Bevilacqua, nel suo ultimo lavoro, ha detto il prof. Vavalà, ha il grande merito di aver saputo individuare “varchi sociali” a fronte di una civilizzazione che accentua gli aspetti dello spreco e della distruzione”.

“Le felicità d’Italia, afferma il prof. Bevilacqua, sono da ricercare nei patrimoni che ereditiamo, anche immeritatamente, dal nostro passato e sono: il cibo, che dipende dalla straordinaria biodiversità delle nostre campagne che rischiamo di distruggere; il vivere urbano; la musica e l’arte. Oggi purtroppo non ci accorgiamo di più delle felicità dell’Italia, spesso a portata di mano. Infatti basta difendere quelle del passato. Oggi le città sono silenziose, si transita. Invece bisogna bighellonare, cantare, chiacchierare con gli amici. Bisogna che le piazze tornino ad essere i salotti delle città”.

INTERVISTA Prof. Piero Bevilacqua

INTERVISTA Prof. Luigi Vavalà