Il centro storico della città di Trani è destinato ad un irreversibile declino economico, sociale e culturale, oppure valorizzare i nostri spazi più belli è ancora possibile?
Ecco, la mia sfida è proprio questa: tentare di salvaguardare il patrimonio culturale ed edilizio tranese, partendo dal tanto discusso Monastero degli Agostiniani. E’ una delle più grandi opere pubbliche mai concluse e da anni naviga nel mare indifferente dell’abbandono. Lo storico palazzo di piazza Gradenigo è stato sede dell’ospedale civile San Nicola Pellegrino e, successivamente, della scuola media Bovio fino al 1967. Da allora, nonostante le mie continue pressioni, l’immobile non ha più avuto alcuna destinazione d’uso e necessita di un’evidente ristrutturazione.
Il contenzioso tra la Asl Bat e il Comune di Trani sulla proprietà è stato portato avanti per decenni, tra mille diatribe, ed ora sembrerebbe che l’ente locale voglia cedere la struttura, gratuitamente, alla Asl. Non c’è nulla di più oltraggioso. Non si può pensare di “svendere” così il nostro patrimonio culturale. Per l’ennesima volta, voglio intervenire per urlare a gran voce il mio “no”. Basta con il silenzio, basta con il degrado, l’abbandono e l’indifferenza. Dopo il modo in cui è stato depredato l’ospedale tranese è inimmaginabile che si pensi ancora di cedere a costo zero delle strutture per le quali abbiamo lottato per anni e anni pur di averle.
E’ un complesso che potrebbe dare lustro agli uffici comunali o che potrebbe diventare la cornice perfetta per mostre ed eventi culturali. La struttura può, e deve, essere recuperata, non importa se in forma pubblica o privata. Il mio dissenso è massimo. Porterò avanti questa battaglia in difesa di una delle più grandi opere pubbliche della nostra città e sono pronto ad annunciare che non mi arrenderò facilmente. Se l’Amministrazione non è in grado di prendere in mano le redini della situazione si rivolga a quegli imprenditori che possano davvero ristrutturare il Monastero degli Agostiniani e attribuirgli finalmente un nuovo volto. Io non resterò con le mani in mano e sono pronto a dichiarare guerra.
Domenico Briguglio, consigliere comunale e commissario cittadino del Centro democratico
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