Quando ho scritto il post dopo il Consiglio Comunale di Trani del 30 marzo ero proprio irritato!
Gli eventi succedutisi nel corso della seduta, l’assenza del Sindaco in una occasione fondamentale per la programmazione finanziaria e la latitanza della maggioranza in un momento in cui è necessario garantire la stabilità amministrativa avevano confermato la sensazione che la nostra comunità vive un momento di profonda crisi, una crisi che non riguarda una sola parte politica e che, forse, va ben oltre il dibattito politico stesso.
Per quanto nel rispetto del ruolo istituzionale mi sia imposto un atteggiamento di terzietà e di non ingerenza diretta nella vita politica cittadina, devo confessare che è davvero dura rimanere spettatore e subire scelte non condivise che mi riguardano come cittadino e che coinvolgono anche la mia famiglia; se poi ci aggiungi che le cose non vanno bene e che qualcuno, ad ogni piè sospinto, prova a tirarmi in ballo addossandomi più o meno velatamente le responsabilità di questa grave situazione amministrativa, capisci che è difficile non perdere la pazienza!
Ho, infatti, la sensazione che, ancora una volta, si tenti di rimescolare le carte, di non decidere, di non assumersi responsabilità per non ipotecare il proprio futuro politico, di non occuparsi, ancora una volta, delle sorti della città e di quello che succederà nelle tasche dei cittadini.
Lo dico perché noto che l’opposizione di minoranza, ma anche quella di maggioranza, scientemente specula sulla vicenda della Tari, quasi che si tratti di un tema suscettibile di discrezionalità politica e non, piuttosto, di una pesante eredità dovuta ai disastri combinati dal centrodestra delle precedenti amministrazioni nella gestione dei rifiuti in generale, e della discarica in particolare.
Tanti di quelli che oggi gridano allo scandalo sedevano nei banchi del governo cittadino quando sono state adottate scelte scellerate utili solo alla difesa di interessi partitici ed al consolidamento di posizioni di potere nella società partecipata per la gestione della igiene urbana, scelte che hanno determinato i danni ambientali, la perdita della discarica ed il tracollo dell’AMIU.
Oggi, purtroppo, siamo tutti chiamati a pagare e dovremmo, tutti, condividere le scelte utili ad avviare un processo virtuoso di risanamento ambientale e non solo ma, dopo anni di immobilismo e di gestione irresponsabile delle tematiche ambientali, mentre qualcuno tra la maggioranza, quella vera, prova coraggiosamente a fare un ”mea culpa” propositivo, l’opposizione tenta di discolpare le amministrazioni locali e punta il dito sulla Regione.
Ancora!!!
In questi diciotto mesi la Giunta regionale, per mio tramite, ha monitorato con discrezione la gestione della discarica, ha dialogato con la Procura, ha supportato l’assessore Di Gregorio nelle scelte programmatiche, ha fornito i fondi per avviare la raccolta differenziata, ha trovato i fondi per il piano di caratterizzazione, ha sbloccato i trenta milioni del fondo di post-gestione utili alla bonifica del sito, si appresta a finanziare altre iniziative e si è astenuta, sino ad ora, dall’intervenire con forza assumendo poteri sostitutivi in virtù dei quali potrebbe agire direttamente sulle scelte gestionali.
Non so quanti di quelli che amano guardare sempre la pagliuzza negli occhi dell’altro possano vantare questa costanza di attenzione per i problemi della nostra comunità, senza, tuttavia, rinunciare a focalizzare l’attenzione anche su altre questioni nodali.
Non è più il tempo di proclami: quelli sulla partenza della raccolta differenziata sono rimasti tali ed il processo di risanamento dell’AMIU è ancora al palo solo per evitare di rincarare la dose su altre tematiche; non c’è più tempo per giocare allo scaricabarile ed io sono pronto, come sempre, a fare il mio dovere e ad assumere le mie responsabilità.
Questo è il momento di guardare in faccia la realtà e di affrontare i problemi, è il momento di rimboccarsi le maniche, e ritengo essenziale che, da un lato, l’amministrazione cominci a condividere il percorso e le decisioni con i partiti che la supportano e che, dall’altro, i consiglieri comunali serrino i ranghi in difesa del bene comune, pensando meno a elezioni e congressi e un po’ di più alla nostra Trani.
Mimmo Santorsola
Send this to a friend