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Il ritorno del morbillo. Intervista al dr. Giancarlo Cannone, referente area vaccinazioni ASL BAT

2 Aprile, 2017 | scritto da Antonella Loprieno
Il ritorno del morbillo. Intervista al dr. Giancarlo Cannone, referente area vaccinazioni ASL BAT
Attualità
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Dopo l’allarme meningite, arriva anche quello del morbillo. Dottore le preoccupazioni sono fondate?

L’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità parla chiaro. E’ stato superato il tetto dei 1000 casi di morbillo nei primi tre mesi di quest’anno, mentre l’anno scorso ne erano stati in tutto 844. E’ sicuramente un numero allarmante, che già fa presagire una stagione con un numero di casi di morbillo particolarmente alto. Di questi mille casi, nel 33% si è avuta almeno una complicanza, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al Pronto Soccorso. Purtroppo resiste ancora la percezione che il morbillo sia solo un banale esantema e che “anche io l’ho avuto da piccolo e sono in perfetta salute”. Percezione assolutamente errata. Forse non tutti sanno che, in un caso su mille, ci possono essere conseguenze gravi e permanenti, e in un caso su due-tremila, malgrado la migliore assistenza del mondo, il morbillo può uccidere, anche se il malato, al momento dell’infezione, godeva di perfetta salute.

Il morbillo è una malattia pericoloso?

Sono in pochi a credere che il morbillo possa essere una malattia pericolosa, ma non è così. Il morbillo è tra le malattie più contagiose, quattro volte più contagiosa rispetto all’influenza, ed è una delle principali cause di morte tra i bambini in tutto il mondo. E’ stato stimato che circa 400 bambini muoiano di morbillo ogni giorno. Anche i bambini sani e ben nutriti, se non vaccinati, rischiano di ammalarsi e di avere complicanze gravi per la salute come la polmonite, la diarrea e l’encefalite, complicanze che potrebbero anche risultare letali o altamente invalidanti. Una delle complicazioni meno conosciute del morbillo, è la Panencefalite Sclerosante Subacuta (PESS). Poco comune ma terribile, la PESS si verifica quando il virus del morbillo si annida all’interno delle cellule nervose cerebrali della persona che ha contratto l’infezione morbillosa e lì rimane invisibile ma attivo. Il virus, negli anni, distrugge lentamente il sistema nervoso centrale, e quando cominciano a manifestarsi i primi segni della malattia, è chiaramente troppo tardi.

Come si può curare?

E’ disponibile, già dall’inizio degli anni ’90, un vaccino straordinariamente sicuro, il trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia), che malgrado la pessima fama posseduta tra i convinti sostenitori che questo vaccino possa causare l’autismo, è talmente efficace, da fare sparire il virus nelle comunità dove è stato utilizzato adeguatamente. E’ comunque vero che il trivalente MPR non ha un’efficacia del 100%, in quanto ogni individuo risponde in modo differente, ma la sua validità non è messa in discussione dalla Comunità Scientifica e dalle Istituzioni competenti in materia di salute pubblica. Se si riesce a raggiungere la soglia del 95% di copertura vaccinale, si stabilisce la cosiddetta “immunità di gregge”, che va a diminuire a tal punto la circolazione del virus del morbillo che, anche chi non risulta immunizzato, viene comunque protetto. In questo momento, in Italia, la copertura vaccinale contro il morbillo, è calata a circa all’85%, ragione per cui il virus ha ripreso a circolare nella popolazione. Nella ASL BT la copertura è in calo ed attualmente è assestata a circa all’89%, mentre nel resto della Puglia è mediamente dell’85%.


Il vaccino è consigliato?

Nei mille casi di morbillo finora registrati dall’inizio di quest’anno in Italia, geograficamente concentrati in quelle Regioni in cui le coperture sono più basse, l’età media dei pazienti è stata di 27 anni, con il 57% dei casi che si è verificato nella fascia 15-39 anni, mentre il 6% si è avuto nei bimbi al di sotto di un anno, ancora troppo piccoli per il vaccino. Ci sono stati anche 113 casi, tra gli operatori sanitari. Il 90% di tutti i colpiti non era vaccinato, a conferma delle preoccupazioni degli esperti sul calo delle vaccinazioni. Chi sceglie di non vaccinare i propri figli, espone al rischio di contagio e possibili complicanze non solo i propri figli, ma anche quella parte della popolazione che non ha la possibilità di vaccinarsi, perché troppo giovane o per questioni legate a situazioni cliniche contingenti, e in quei soggetti in cui il vaccino si è dimostrato non efficace al 100%. La somministrazione del vaccino MPR è fortemente consigliata, ma non è obbligatoria, perché le attuali leggi non prevedono obblighi veri e propri. Il vaccino MPR, negli anni, ha permesso di immunizzare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e di salvare la vita a molte di loro, ma è osteggiato dai movimenti anti-vaccinisti, nati soprattutto in seguito alla disinformazione e a un vecchio e fraudolento studio scientifico del 1998, da tempo smentito da tutte le più importanti organizzazioni sanitarie del mondo compresa l’Organizzazione Mondiale della Sanità e ritirato dalla stessa rivista The Lancet, che lo aveva pubblicato alla fine degli anni Novanta.

Vaccino e autismo, quale il pericolo?

Il presunto rapporto tra vaccini e autismo, non è mai stato dimostrato da nessuna ricerca scientifica, ma questo non ha impedito nei tempi recenti, ad alcuni magistrati in Italia, di emettere discutibili ordinanze e sentenze che hanno contribuito a fare aumentare le diffidenze da parte dei genitori che devono decidere se vaccinare o meno i loro figli. Come sempre accade in Italia, speriamo che non dovremo attendere che ci scappi il morto per morbillo, per riuscire a scuotere e destare le coscienze di molti, inebriati da bufale e leggende anti-vacciniste.

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