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Barletta – Sicurezza, Damiani: le promesse non mantenute del sindaco Cascella

27 Aprile, 2017 | scritto da Redazione
Barletta – Sicurezza, Damiani: le promesse non mantenute del sindaco Cascella
Attualità
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Riecheggia ancora oggi nella memoria dei cittadini di Barletta la formula magica utilizzata dai sostenitori dell’attuale Sindaco, e in particolare dagli esponenti di primissimo piano del Partito Democratico, secondo la quale con Cascella Sindaco della città sarebbe bastata una telefonata a Roma per ottenere più sicurezza urbana, più forze dell’ordine addette al controllo del territorio, più infrastrutture, più collegamenti ferroviari e portuali, e così via per altre necessità. Ad oggi, invece, constatiamo con amara delusione che si è trattato delle ennesime promesse non mantenute da questi personaggi mestieranti della politica, poiché è sotto gli occhi di tutti quanto la nostra città sia molto meno sicura e quanto sia aumentata la percezione della paura tra i cittadini: non ci sono presidi di sicurezza con un numero di personale adeguato, la Polizia ferroviaria non c’è più in stazione, i treni e le navi sono sempre meno presenti nella nostra città. Questa è purtroppo la situazione della nostra amata Barletta, voluta scientificamente dal Partito Democratico che ha distrutto tutto ciò che ha toccato in questi anni. “Malgoverno della cosa pubblica”, questo può essere uno slogan appropriato a questa Amministrazione di centrosinistra. Le ultime vicende in tema di sicurezza cittadina, partendo dall’aggressione avvenuta di recente nella stazione ferroviaria, episodio ormai non infrequente nella zona, fino ai tentativi di molestie nelle piazze cittadine, ci inducono ad intervenire con determinazione sul problema, che da anni denunciamo nelle sedi appropriate, ma senza ottenere alcuna risposta concreta. Barletta non può abbassare la testa su queste situazioni, ma pare che nessuno si accorga dei rischi e anzi ci accingiamo ad aprire in città un Centro permanente per immigrati in un edificio che avrebbe dovuto ospitare una scuola, forse per accontentare il business di qualcuno ed accogliere in maniera indiscriminata immigrati. Sarebbe interessante sapere sulla base di quale condivisione con la cittadinanza sia stata formulata la proposta di candidare quell’immobile a Centro di accoglienza, che come sappiamo purtroppo risulta spesso centro di business poco chiari. La sicurezza dei cittadini non si può svendere o barattare in cambio di qualche contributo statale a beneficio di qualche associazione. Di sicurezza e di legalità una comunità deve discutere e confrontarsi, prima di prendere decisioni che incidono sulla quotidianità di ciascuno di noi. Per questo depositeremo al Presidente del Consiglio Comunale in queste ore un ordine del giorno su questi temi fondamentali che non ammettono più ritardi o scelte dissennate.

Dario Damiani
Flavio Basile

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