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Trani – Caso Le Lampare al fortino, legale Del Curatolo: “visione distorta dei fatti”

28 Marzo, 2017 | scritto da Antonella Loprieno
Trani – Caso Le Lampare al fortino, legale Del Curatolo: “visione distorta dei fatti”
Attualità
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Dopo aver ascoltato attentamente quanto riportato in conferenza stampa davanti al comune dal movimento TraniACapo, abbiamo contattato l’avv. Pina Chiarello, legale del gestore del ristorante Le Lampare al fortino di Trani, Antonio Del Curatolo.
L’avv. Chiarello ha da eccepire sulla versione dei fatti esposta dai rappresentanti del movimento e soprattutto sulla documentazone comprovante i fatti e distribuita il giorno stesso alla stampa perchè ritenuta , dallo stesso legale “incompleta”

“L’atto di concessione (che si riporta in foto) fu stipulato nel 2005, spiega l’avv. Pina Chiarello, quando il gestore del ristorante, Antonio Del Curatolo, vinse il bando. Nel contratto, il Comune imponeva, all’art. 6, che Del Curatolo dovesse avviare l’attività di ristorazione entro 150 giorni dalla data di stipula della convenzione. Mentre nell’art. 7 c’è scritto che incombevano al Del Curatolo soltanto le spese di ordinaria manutenzione
Quando Del Curatolo è andato a fare lo svellimento della pavimentazione si è trovato in una situazione assurda, cioè che se non avviava l’attività entro 150 giorni, come dice l’art. 6, avrebbe rischiato la risoluzione del contratto e d’altro canto il Comune non avevo alcuna intenzione, in quel momento, di tirare fuori soldi per fare opere di straordinaria manutenzione
Allora Del Curatolo, forte di quella concessione che aveva stipulato, sapendo che a lui incombevano solo le opere di ordinaria manutenzione, ma che doveva fare tutto in 150 giorni, scrisse che avrebbe anticipato lui i soldi per i lavori.
L’avvocato dell’ufficio legale afferma che quando fu rilasciato il permesso costruire per realizzare queste opere, l’ufficio tecnico
scrisse una cosa che non avrebbe potuto mai scrivere, perchè fra il permesso dell’ufficio tecnico e il contratto di concessione, prevale il contratto di concessione. Pertanto non avrebbe potuto mai dire che gli oneri di concessione erano a carico di Del Curatolo.
Quindi, Giustamente, l’ufficio legale scrive che quel permesso di costruire è valido per metà, nel senso che la parte relativa agli oneri è assolutamente inefficace, dando così ragione a Del Curatolo che diceva ‘mi dovete restituire i 60 mila euro delle opere effettuate’.
Questi documenti, che sono nelle mani del movimento TraniACapo e che conosceva perfettamente, perché li ha ritirati il giorno prima della conferenza stampa tenutasi sotto il comune, ‘non li ha, volutamente, esibiti'”.
Infatti della convenzione ha mostrato soltanto il foglio relativo agli articoli dal 9 al 13.
“Per quanto riguarda la questione della chiesa sconsacrata, invito a leggere l’atto di concessione che definisce la chiesa, ‘ex chiesa di Santa Antuono’ e io non capisco, dichiara ancora l’avv. Pina Chiarello, come mai la curia, che oggi si duole, non si è mai risentita, visto che la ex chiesa era utilizzata come deposito.
Per i canoni di locazione non pagati, ovvero 250 mila a settembre 2016, e la fideiussione dichiaro che sono valide. La fideiussione è valida solo che scade a maggio. Del Curatolo sta già predisponendo un’altra fideiussione che coprirà non soltanto il pregresso ma tutti i canoni fino alla fine del contratto. Sul somma pregressa di 250 mila euro, Del Curatolo ha pagato il 60%, precisa l’avv. Pina Chiarello, il residuo di 110 mila euro saranno pagati in maxi rate e con una fideiussione a garanzia.
Io mi domando se tanta solerzia e tanta precisione possa essere riscontrata per tutti coloro che hanno rapporti di locazione con il Comune di Trani e perché allora, sarà mia premura fare questa verifica”. (Richiesta avanzata anche da TraniACapo)
“Ricordiamo che il contratto di locazione del fortino Sant’Antonio scade fra due anni pertanto è lecito chiedersi il perché di tanto accanimento? Ricordiamo che in conferenza stampa, il portavoce di TraniA Capo, Antonio Procacci, ha detto testuali parole
“Io voglio dire che per tutto il rispetto che ho per la qualità di questo locale, sono un po’ stanco di sentire ripetere che il ristorante Le Lampare ha dato lustro alla città, perché lustro alla città di Trani lo danno anche tanti altri ristoranti che fanno ristorazione di altissima qualità e hanno anche chef stellati. Eppure non godono di nessun favoritismo”

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