Barletta ha salutato Alfredo Reichlin. Il gonfalone della città nella camera ardente allestita a Montecitorio ha reso così omaggio al suo cittadino onorario. Le origini meridionali di Reichlin e il suo legame con Barletta sono state ricordate nel corso della cerimonia funebre a cui hanno partecipato il sindaco Pasquale Cascella e l’assessore Giuseppe Gammarota. Al saluto commosso dei figli e dei nipoti, si è unito quello di quanti hanno condiviso un rapporto di stima e amicizia vera, delineando tratti inediti e personali di un Reichlin tanto determinato sul piano dell’impegno civile quanto attento nel ruolo di marito, padre e nonno. Dalle parole del Presidente Giorgio Napolitano, di Giuliano Amato e di Gianni Cuperlo, il ricordo è stato reso indelebile.
“Nel suo ultimo accorato articolo – ha dichiarato il sindaco Cascella – Reichlin ha ribadito l’importanza ‘della tenuta del sistema democratico e della possibilità che resti aperto, agibile dalle nuove generazioni’. Questa è l’eredità che ci lascia, un patrimonio da tramandare, appunto, ai giovani, affinché, come egli stesso spesso affermava, possano ‘volare alto’.
Alfredo Reichlin nacque a Barletta nel 1925, figlio dell’avv. Pietro Reichlin, che ricoprì l’incarico di Podestà di Barletta nei primi anni del Fascismo. Poi si trasferì a Roma dove esercitò la professione forense, l’attività di parlamentare nelle file del PCI-PDS, e di giornalista, con l’incarico di direttore dell’Unità.
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