Presentato il comitato Bat per Emiliano segretario del PD. “Un’occasione per l’intero Mezzogiorno”.
Si è svolta nel pomeriggio di Martedì 28 marzo, ad Andria, la presentazione del comitato provinciale Bat di sostegno alla candidatura del Presidente Emiliano alla segreteria del PD. Presenti all’incontro, oltre alla presidente regionale del Pd Assuntela Messina, Michelangelo Superbo della segreteria del Pd e Antonio Griner della direzione del Pd andriese. Ancora, l’esponente politico regionale, il consigliere Sabino Zinni, capogruppo della lista Emiliano Sindaco di Puglia; poi Pietro Lovecchio consigliere comunale di Trani, Giovanna Bruno e Daniela Di Bari consigliere comunali di Andria, Antonio Angarano consigliere comunale di Bisceglie, Gennaro Calabrese consigliere comunale di Barletta. È intervenuto inoltre il vice presidente del Parco dell’Alta Murgia Cesare Troia, mentre il consigliere regionale Filippo Caracciolo, assente solo per impegni istituzionali, ci ha tenuto a comunicare il suo appoggio e a far arrivare i suoi saluti.
L’incontro, coordinato dal dott. Griner, è stato introdotto dalla presidente Messina la quale ha spiegato che i temi fatti propri da Emiliano nella sua mozione sono quelli che «hanno creato ferite davanti alle quali il Partito Democratico deve prendersi delle responsabilità; in primis al suo interno, con l’organizzazione di una partecipazione diffusa e diretta dei cittadini a cui poter dare risposte autorevoli che non siano il risultato degli interessi di pochi, ma della collettività. Per questo motivo, il nostro motto è “L’Italia è il nostro partito”». «La lista civica di cui sono espressione» ha continuato il consigliere regionale Zinni, «non è parte integrante del PD, eppure la cultura politica del centro-sinistra è quella dalla quale tutti proveniamo, ed è un fatto che ruolo fondamentale in essa lo giochi proprio il Partito Democratico. Ecco che è impossibile non interessarsene. Emiliano alla guida sarebbe una novità, ma allo stesso tempo la garanzia di una lunga cultura politica di governo. Risulta necessario il ritorno alle radici della politica, alle assemblee nelle piazze. Abbiamo visto i risultati di vent’anni di berlusconismo e vogliamo proporre una democrazia che metta al centro i più bisognosi con uguaglianze sostanziali e non formali».
In seguito Superbo ha spiegato come in effetti la mozione Emiliano fosse la più lunga fra quelle presentate dai candidati alla segreteria, eppure la più articolata e coerente. Una mozione pensata come un effettivo programma di governo, non una serie di slogan atti semplicemente a rimane impressi nella mente. Cesare Troia ha parlato delle differenze fra alcune posizioni dei verdi e quelle del PD, ma anche delle grandi affinità trovate con la persona Emiliano, che non ha mai fatto mistero della sua sensibilità ecologista, come sta dimostrando anche nella vicenda TAP. Il consigliere Lovecchio ha raccontato come si sia appassionato alla politica proprio grazie alla stagione inaugurata dalla candidatura del presidente pugliese, il quale dunque non può che appoggiare. Un presidente non esente, come chiunque, da errori – hanno continuato le consigliere Bruno e Di Bari – eppure sempre pronto all’autocritica, all’onestà intellettuale, dunque all’automiglioramento. Angarano ha parlato di “dovere” di appoggiare Michele Emiliano, la cui elezione potrebbe ridefinire le dinamiche interne al partito, come quelle riguardanti l’Italia. Mentre Calabrese ha definito Emiliano un «figlio del popolo. Figlio del quale, dunque, il popolo, saprà prendersi cura».
Alla base di tutti gli interventi è stata manifesta comunque la convinzione che un candidato segretario meridionale, è un’occasione da cogliere e da sfruttare, che potrebbe non ricapitare facilmente. Il PD non ne ha mai avuto uno e la Puglia, che negli ultimi anni è stata più di altre regioni italiane un laboratorio di buona politica, è pronta per mettere a frutto l’esperienza maturata anche a livello nazionale. La candidatura di Emiliano offre questa occasione e non si può far altro che giocarsela fino in fondo.
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