La scomparsa di Michele Palumbo ci ha privato di un collega e di un amico che avremmo voluto ancora a lungo come compagno di strada.
Perché Michele nella sua sacca di pellegrino di questo tempo e di questa terra, aveva molti e preziosi doni che sapeva condividere con chi incrociava sulle vie della vita: l’intelligenza, la curiosità per le vicende degli uomini, la passione nel narrarle. Michele Palumbo è stato un intellettuale nel senso più autentico e pieno della parola, un uomo che ha vissuto intensamente il suo tempo, con una grande capacità di leggerlo con senso critico, anche con asprezza, ma sempre con una incrollabile tensione alla verità, senza mai piegarla ad opportunismi di nessun genere.
E’ stata questa la sua cifra umana che ha incarnato e testimoniato in tutte le realtà, gli spazi, i luoghi dove la vita lo ha portato. La scuola, dove è stato un docente che prima di istruire educava, seminando voglia di conoscenza prima che nozioni, nei suoi amatissimi ragazzi. E nel giornalismo, nelle piazze, nelle strade soprattutto della sua Andria e poi nelle redazioni, dove portava le gioie e le speranze, ma anche le tristezze e le angosce della sua gente, perché Michele scriveva quello che i suoi occhi vedevano, quello per cui il suo cuore pulsava e quello che la sua mente analizzava.
Lo ha fatto anche con durezze, incomprensioni, cadute, errori, delusioni ma sempre con autenticità, con onestà intellettuale. Come
accade agli uomini veri. Perché questa notizia possiamo e dobbiamo dire senza timore di smentita. .Michele è stato un giornalista vero e una persona autentica Per questo già ci manca, per questo lo ricorderemo.
Valentino Losito – Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia
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