Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Assessore ai Lavori Pubblici di Trani Arch. Capone per un confronto ed una verifica su alcuni degli aspetti che attengono alle opere pubbliche nella nostra città.
Prima questione: il sottopasso ferroviario di Via De Robertis.
Rispetto agli incontri precedenti ci era intanto stata anticipata una novità in consiglio comunale (in risposta ad una nostra interrogazione) e non era stata positiva: il milione e mezzo di mutuo contratto (e sul quale stiamo pagando interessi) non risulta più sufficiente e sarebbe necessario il doppio della cifra. Abbiamo approfondito la questione ed in particolare servirebbero altri 500.000 euro per lo spostamento dei sottoservizi a causa di opere che non sono state previste dai progettisti incaricati, ed un ulteriore milione di euro quale contributo a favore di RFI per la realizzazione di un sottopasso diverso da quello originariamente previsto (in virtù della seconda convenzione sottoscritta con RFI dal Comune di Trani nel 2008, durante il secondo mandato Tarantini). Dunque, a quanto ci riferisce l’Assessore, l’Amministrazione è alla ricerca di una soluzione alternativa che sia realizzabile all’interno di quella capacità finanziaria (il milione e mezzo del mutuo).
Per di più, a causa dei troppi mutamenti intervenuti in tutti questi anni, RFI sta imponendo anche una nuova condizione: procederà ad elaborare la progettazione del sottopasso (da definirsi dunque se solo pedonale o anche veicolare) solo quando il Comune avrà completato lo spostamento dei sottoservizi, ed inoltre non potrà garantire una tempistica certa per la conclusione dei lavori.
A tal proposito ricordiamo che i progettisti che da più di 10 anni stanno lavorando alla soluzione del sottopasso e che hanno ottenuto qualche mese fa 80 mila euro di onorario integrativo alla somma già percepita, ora si stanno occupando di valutare una soluzione alternativa, con conseguente estensione dell’incarico: abbiamo posto all’attenzione dell’assessore Capone questi extra costi da loro in precedenza non calcolati, e la perdurante mancanza di una adeguata indagine geologica. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro tra il Comune ed RFI: proponiamo che l’Amministrazione si confronti almeno con il Comitato di Quartiere in un incontro pubblico per aggiornare i residenti sugli sviluppi, in modo che possano essere valutate tutte le eventuali alternative al progetto originario. Una su tutte: l’apertura di due passaggi pedonali, uno su via De Robertis e l’altro in corrispondenza del sottopasso pedonale della Stazione, magari verificando se le somme del mutuo ormai contratto possano essere utilizzati per l’acquisizione da RFI dell’area deposito di via Togliatti per destinarlo a verde pubblico attrezzato.
Quanto alla strettoia di Pozzopiano: abbiamo chiesto per l’ennesima volta (abbiamo perso il conto) se esiste o meno un progetto o se va commissionato. Finalmente è giunta la notizia che attendevamo: un progetto esiste ma è un po’ datato (l’Assessore non ci ha saputo dire quanto datato) e quindi va rivisto per aggiornarlo sia alla normativa vigente che ai mutati costi di prezzario.
Per certo prevede l’esproprio della porzione di terreno del privato e dunque l’abbattimento del muro perimetrale che si trova di fronte al quello del giardino di Villa Telesio. L’Assessore ha lasciato intendere che il Sindaco sta cercando personalmente una soluzione con il privato, pertanto chiederemo lumi direttamente al primo cittadino: non vorremmo si arrivi ad un accordo sbilanciato a sfavore della Città.
Abbiamo chiesto di velocizzare i tempi di ricognizione tecnica su tale progetto in modo che possa essere portato in Consiglio Comunale per l’approvazione e l’avvio dell’iter di espropriazione per pubblica utilità. Sul punto avremo presto un nuovo confronto sia con l’Assessore che con il Sindaco al fine di ottenere una definizione della tempistica.
Capitolo manutenzione strade: da un’approssimativa stima pare che serva un costante investimento di circa 3 milioni di euro annui, e per il momento, date le risorse a disposizione e con un Governo che preferisce darsi altre priorità, si è scelto di intervenire solo su alcune strade con il bando pubblico appena assegnato e già portato in evidenza dalla stampa locale. Considerando che l’assessore ha le idee chiare sui costi della manutenzione di tutte le strade abbiamo chiesto un piano di manutenzione che già individui le successive fasi ed equilibri gli interventi tra centro e periferia. Restando sull’appalto di 300.000 euro appena affidato con il criterio del massimo ribasso, abbiamo anche appreso dagli uffici comunali che i controlli sulla regolarità e qualità degli interventi non saranno eseguiti da nostro personale ma affidati all’esterno; ciò a causa della carenza di personale.
Dissesto idrogeologico Trani Sud: ad agosto era stato affidato il progetto preliminare per le opere di mitigazione con un mandato ad 8 mesi, pertanto ormai in scadenza; anche qui la risposta non è chiara, faremo un accesso agli atti per verificare l’esistenza e la consistenza del progetto. L’assessore ci è parso eccessivamente preoccupato per gli eccessivi costi dell’eventuale progettazione esecutiva dell’opera, quando invece progetto esecutivo ed opere stesse potrebbero essere realizzate con un canale di finanziamento preferenziale della Regione risolvendo così una grave situazione di un’ampia zona di Trani. Ci auguriamo che l’attentissima amministrazione del PD non proceda ad approvare PUE (Piani Urbanistici Esecutivi) e non rilasci PdC (Permessi di Costruire) fino a quando le indispensabili opere di mitigazione non abbiano consentito la ridefinizione delle aree di rischio idrogeologico. In tal caso gli oneri di urbanizzazione potrebbero generare utili superiori al costo del progetto esecutivo delle opere di mitigazione. A nostro parere serve una strategia razionale, lungimirante e prioritaria rispetto agli interessi privati di nuove costruzioni.
Parco di Via Polonia: gli abitanti del Quartiere Sant’Angelo ne attendevano da mesi l’apertura e l’Assessore conferma che i tempi sono stati dettati dall’attesa per l’attivazione dell’impianto di videosorveglianza da parte di AMET. La Partecipata, stando a quanto dichiara l’Assessore, stava a sua volta provvedendo a definire gli affidamenti con i propri fornitori di opere e servizi. Buon per i tranesi che l’azienda appaltatrice del Parco abbia pazientemente atteso questo ingarbugliato iter per la consegna dei lavori (che non includevano l’impianto di sorveglianza) e la conseguente richiesta di saldo. Si sarebbe potuto procedere con molta più celerità se gli uffici competenti si fossero mossi contestualmente sia sulla realizzazione del parco che sull’impianto di videosorveglianza.
Un piccolo inciso, a corredo di quanto avevamo segnalato in AMET riguardo alla sosta a pagamento: l’Assessore ha confermato che il Piano Generale del Traffico Urbano è molto vecchio (quindi non adeguato alla normativa che impone l’aggiornamento ogni due anni) ed inoltre non è stato commissionato alcun Piano della Sosta. Cade dunque il furbo diversivo utilizzato da Danisi e Bottaro per prendere tempo e “rimandare a data da procrastinarsi” l’installazione dei parcometri.
Edilizia Scolastica: a quanto ci riferisce l’Ass. Capone sono necessari 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di tutte le scuole (antisismico, antincendio, efficentamento energetico e in alcuni casi anche consolidamento strutturale). Perché si possano programmare interventi ed ancor prima progettazioni, è bene che si abbia un chiaro prospetto degli interventi da portare all’attenzione della cittadinanza, anche in chiave di definizione dei bilanci, in modo da esporre, nero su bianco, il perché in certi casi è necessaria qualche sagra e qualche concerto in meno. Per le scuole, così come per tutti gli edifici di proprietà comunale, abbiamo proposto (in linea con il nostro programma) che si valuti con attenzione l’individuazione di un Energy Manager, un Esperto in Gestione dell’Energia, certificato, qualificato e con esperienza, o in alternativa l’adesione a progetti di consulenza ENEA per mettere a punto una programmazione pluriennale di interventi di efficentamento energetico delle proprietà comunali che permetta di avvalersi o di specifici finanziamenti o di cofinanziamento tramite terzi, le ESCo (Energy Service Company).
Abbiamo rappresentato come priorità anche la questione di Piazza Kolbe in prospettiva di prossimi bandi di rigenerazione urbana.
In quel luogo dimenticato da tutte le Amministrazioni concorrono numerosi elementi che spingono alla massima urgenza: il degrado, la pericolosità del marciapiedi per i pedoni, l’insidia del manto stradale per i veicoli, gli alti costi di manutenzione della vegetazione arborea e soprattutto il rischio che i danni, in un futuro ormai prossimo, si riversino sulle abitazioni circostanti. Tutto determinato da alberi di pino che, con decisione scellerata, sono stati impiantati in una zona densamente popolata e su un’area destinata ai servizi. L’unica via percorribile è quella della sostituzione con specie arboree idonee all’ambiente urbano, inserita in un contesto di radicale riqualificazione della piazza. Ma bisogna partire da un concetto di base: se domattina dovesse essere pubblicato un bando per il finanziamento statale o regionale di tale opera, noi non potremmo candidarci poiché non esiste alcun progetto, né è stato inserito a bilancio tra le previsioni di spesa. Abbiamo pertanto invitato l’Assessore a tenere vivo questo tema e al contempo provvederemo a portarlo nuovamente all’attenzione del Sindaco.
Le portavoce Antonella Papagni e Luisa Di Lernia e gli attivisti del M5S Trani
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