Tanto successo per i falò di Sant’Antonio Abate a Giovinazzo accesi in diversi punti della città domenica scorsa.
Un invito a riscoprire le tradizioni più antiche e a degustare i piatti tipici e poveri come le fave cotte nelle pignate e disposte intorno al fuoco ardente e scoppiettante del falò.
Una tradizione che si ripete da tantissimi anni e che porta in città non solo la gente del posto ma anche tante persone dei paesi limitrofi. Una festa allietata non solo dal calore del fuoco ma anche dalla musica di gruppi locali, dell’esibizione dei Tamburellisti di Torrepaduli, con i ritmi della pizzica salentina e delle tarante pugliesi.
A spiegarci le origini di questa tradizione e il significato storico della festa dei falò è stato Vito, uno dei tanti protagonisti dell’evento paesano.
VIDEOINTERVISTA
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