Chiara Valerio è un matematico che parla di letteratura, e’un fiume in piena in biblioteca a Trani dove ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Storia umana della matematica” (Einaudi, 2016). L’Autrice racconta “la seduzione delle scienze esatte attraverso le vite di sette matematici e gli occhi di una bambina, in cui l’autrice si rispecchia, che affianca alla matematica, l’amore per la letteratura.
“Una passione, quella della matematica, dovuta a mio padre, fisico di professione, racconta Chiara Valerio, e all’indifferenza di un mio docente che al termine degli studi liceali, incredulo del fatto che scegliessi matematica all’università mi fece un cenno d’interesse che mi ha cambiato la vita. Perchè la matematica mi ha cambiato la vita, mi ha fatto comprendere che quella che stavo vivendo era la realtà”. Prosegue nel racconto rispondendo alle domande della prof. Emilia Cosentino.
“La matematica è una disciplina, un esercizio, è posturale. La matematica è cattiva, afferma convinta. Ma crea relazioni, ti dice chi sei e la distanza che esiste tra te e gli altri. E’ un linguaggio universale. Del resto il libro della natura è scritto in un linguaggio matematico”.
Poi si sofferma sul passaggio della geometria euclidea a quella non euclidea, la cui teoria afferma che lo spazio non è assoluto,
e del passaggio dal linguaggio formale al linguaggio macchine, che separa la scienza dalla tecnologia che è magia.
“A differenza della letteratura, continua, la matematica ha una esigenza di esattezza subito”. Ma, arrendendosi dichiara anche che
“la matematica è destinata al fallimento”.
L’incontro con Chiara Valerio è stato promosso dal Comune di Trani in collaborazione con l’Associazione culturale La Maria del porto e il Punto Einaudi di Barletta. A portare il saluto dell’amministrazione comunale è stato l’assessore alla cultura Felice Di Lernia.
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