Nei prossimi giorni in III Commissione sarà discusso il Piano di Riordino ospedaliero. Si prevede un’aspra battaglia tra le diverse forze politiche che dissentono su molteplici aspetti.
I consiglieri M5S sostengono che “il Piano di Riordino Ospedaliero sia stato redatto sulla base di dati puramente economici e non sulla domanda di salute del territorio. La Corte Costituzionale – dichiarano i consiglieri regionali M5S Marco Galante, Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari, e Antonella Laricchia che proseguono – ha finalmente sancito che il pareggio di bilancio non può considerarsi un ostacolo verso la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti e quindi rafforza l’idea, da noi sostenuta da sempre, secondo cui non si può subordinare la salute dei pugliesi all’esigenza di far quadrare i conti”. Secondo i pentastellati il governo Emiliano “ha redatto un piano ospedaliero sulla base di dati economici bypassando i dati epidemiologici del territorio”.
La sentenza della Corte Costituzionale n. 275, spiegano i cinquestelle, si pone in controtendenza rispetto alla modifica dell’art. 81 Cost. ad opera del Governo Monti che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio, secondo cui viene precluso qualsiasi utilizzo di fondi che risultino superare la soglia massima costituita dalle entrate annuali.
Il presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti Ignazio Zullo sostiene che a fronte di tagli non vi sia nessun risparmio. “Sono mesi – afferma il presidente – che chiediamo l’analisi di impatto economico-finanziario del Piano di Riordino Ospedaliero senza ottenere uno straccio di business-plan che metta a confronto costi e ricavi in un sistema che prevede l’assoggettamento al piano di rientro di quegli ospedali che non pareggiano i conti nel limite di uno squilibrio del 10% o di perdite superiori a 10 milioni di euro”.
“La sensazione – continua Zullo – è che a fronte di tagli non vi sia nessun risparmio perché di fatto, così come è avvenuto negli anni passati, alla soppressione dei reparti non solo non si dà corso alla conversione degli stessi così come previsto dal D. M. 70/2015 con riferimento alla continuità ospedale-territorio ma anche perché una vera funzionalità ospedaliera non è assicurata in ciascun ospedale. Reparti senza personale o mezzi ospedali con alcuni reparti privati dei servizi diagnostici o di area critica di supporto con organici di personale dimezzati e rarefatti sono fonte di spreco inestimabile e non producono salute”.
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