Per gli scienziati e gli esperti di matematica è semplicemente un calcolo, per i più sensibili credenza popolare ma il “Blue Monday” ossia il giorno più triste dell’anno, che cade il terzo lunedì di gennaio, è tornato imperterrito a calcare i calendari per ventiquattro ore.
A calcolare la data del fatidico triste lunedì è stato, nei primi anni 2000, Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, che tramite una complicata equazione (che prende in considerazione alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi per i regali di Natale, il calo di motivazione dopo le Feste e la crescente necessità di darsi da fare) ha calcolato che questo è proprio il giorno più ‘triste’ dell’anno.
Certamente, non sarà un calcolo pseudo-matematico, a farci comprendere che i fattori climatici che hanno caratterizzato questi giorni, uniti al peso di una settimana di lavoro/scuola che inizia proprio di lunedì, bollette da pagare e molto altro ancora potrebbero essere cause scatenanti di molti malesseri, ma come si sa nel bene o nel male, l’importante è che se parli, a proposito, per la cronaca esiste anche il giorno più felice dell’anno, il 19 Giugno anch’esso un insieme di calcoli più o meno probabili :bisogna sommare il vivere all’aria aperta (O) con la natura (N) moltiplicata per l’interazione sociale (S). A questi dati vanno poi aggiunti i ricordi estivi dell’infanzia (Cpm) divisi per la temperatura (T) ed infine va sommato il desiderio di andare in vacanza (He).
In conclusione, i calcoli teniamoli da parte e se poi non abbiamo voglia di crogiolarci nella nostra tristezza sorridiamo sempre, forse lo facciamo uno sgambetto a questo “Blue Monday”.
di Cinzia Montedoro
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