In questi giorni di emergenza meteo a causa del freddo e della neve, il pulmino dell’unità di strada della Caritas cittadina di Barletta, entrato in azione a partire del 3 dicembre scorso, sta svolgendo, soprattutto nelle ore serali e notturne, un servizio di assistenza per i senza dimora. Di seguito la commovente testimonianza di Lorenzo Chieppa, Direttore della Caritas di Barletta:
“ ‘Il cuore oltre la stagione’ così abbiamo raccolto l’invito del Santo Padre: scaldare il cuore dell’ indifferenza anche a Barletta ogni sera dalle 21 a notte fonda. Il pulmino dell’unità di strada raggiunge coloro che decidono di vivere la strada. Il nostro impegno come volontari che decidono di essere vicini agli ultimi in queste notti ha lo scopo di convincere, spesso non riuscendoci, a passare qualche ora presso il nostro dormitorio ormai in emergenza capace di raccogliere su tre piani oltre 30 persone e quanti coloro chiedono un tetto, un posto letto caldo, la possibilità di fare una doccia ed anche un piatto da consumare presso la nostra mensa.
Il 7 gennaio in combinata con i cugini della CRI, le soste presso la litoranea Mennea, alcuni capannoni abbandonati su via Foggia e via Trani i giardini del castello ed infine la stazione.
Qui, sotto gli occhi increduli dei passeggeri che trovano riparo dal freddo, i nostri volontari distribuiscono coperte, latte caldo ai senza fissa dimora. Sonop riusciti a convincerli tutti a raggiungere la struttura di via Manfredi tranne due veramente ostinati ai quali sono stati consegnati sacchi a pelo termici capaci fino a meno venti gradi (una donazione), per gli altri e’ stata invece la branda in Caritas. Ieri una storia ci ha commossi, tra i tanti che affollavano la biglietteria abbiamo scorto un giovane afghano che in inglese ci ha raccontato che arrivava dalla Grecia nascosto sotto un TIR per 48 ore: era sporco,infreddolito, esausto ma sorridente e mentre organizzavamo la macchina dei soccorsi per lui, il suo racconto ci ha preso, tanto che un nostro volontario non ce l’ha fatta e guardandolo negli occhi ha preso a spogliarsi e ad uno ad uno gli ha regalato i suoi abiti. Il miracolo dell’accoglienza aveva prodotto i suoi frutti fino al sacrificio. Questo accade nelle notti in emergenza anche vicino a casa anche vicino al nostro quotidiano. La speranza bussa ai nostri cuori senza bisogno di andare lontano”.
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