“E’ davvero sorprendente l’intervento di un consigliere regionale del PD (partito di maggioranza alla Regione Puglia) che protesta perché alcuni cittadini andriesi sono costretti a recarsi a Minervino per sottoporsi a Dialisi. Mai visto tanto zelo verso i pazienti dell’Ospedale di Andria da parte di esponenti del governo regionale e, per di più, di altra città. Quanto zelo!! Veramente ammirevole!“, interviene così il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, sulla situazione dei dializzati del nostro territorio.
“Una presa di posizione “singolare”, molto probabilmente determinata da qualche conoscente che ne ha sollecitato l’interesse. In ogni caso, ammettiamolo, sollevare un problema è cosa pur sempre una cosa positiva e, di conseguenza, degna di apprezzamento. Tanto da stimolare alcune brevi considerazioni – continua Nino Marmo – .Diciamolo chiaramente: nonostante la solerte risposta del direttore generale, il tema centrale non sono i dializzati e le loro vicissitudini, bensì la continua, accanita e scientifica spoliazione di risorse del “Bonomo”. Poche chiacchiere: il nosocomio andriese non necessita di turni aggiuntivi, peraltro impediti da chiarissime direttive europee recepite nella normativa statale. All’Ospedale di Andria serve personale, più personale ed ancora personale!! E’ con più personale che si incrementano i turni, non caricando ulteriori prestazioni sugli stessi operatori sanitari! Perché gravando di incombenze e responsabilità i medesimi medici e infermieri, si induce con grande facilità l’errore umano. Da cui poi nascono le disgrazie.
E non parlatemi di Piano di Riordino! Che riordino è mai quello che trasferisce Nefrologia (appunto) da Andria a Barletta senza alcun valido motivo tecnico, logistico e organizzativo! Soltanto una misera operazione di geopolitica! Ed il collega del Pd, barlettano, finge pure di indignarsi!“.
“Il governatore Emiliano dichiara, un giorno sì e l’altro pure, che “la Politica deve star fuori dalla Sanità”, ma in Puglia accade esattamente il contrario – sottolinea il consigliere regionale, Marmo – .Oggi tutta la sanità dell’ Asl Bat è fortemente sbilanciata sull’asse Barletta-Trani-Bisceglie, complice lo schieramento politico di almeno tre consiglieri regionali e di due sindaci e…mezzo! D’altro canto basta analizzare le recenti nomine dei responsabili di Dipartimento per comprendere qual è la logica ispiratrice del sistema.
E allora smettiamola di chiamarlo piano di “Riordino”: quel Piano è una nefandezza, perpetrata alle spalle dei cittadini e della loro salute. Chiude ospedali e taglia ulteriori posti letto, anziché aumentarli per riallineare la nostra Asl alle altre Aziende sanitarie pugliesi.
Se il primario di Anestesia di Andria blocca i ricoveri, è perché gli anestesisti dell’Ospedale dell’Emergenza devono metterne due a disposizione di Canosa; perché servono anestesisti a Trani per i “day surgery”, inventati al di fuori di ogni programmazione, per far rivivere quell’Ospedale (che pure non doveva essere chiuso prima che fosse realizzata una nuova struttura, con tutti i posti letto di cui questo territorio ha diritto!). Da Andria si invia oculista e anestesista a Canosa e ora anche a Trani, poi l’atto aziendale non ne riconosce nemmeno l’unità semplice!“.
“Ed allora mi sarei aspettato, da un esponente della maggioranza regionale, che un giorno o l’altro ci comunicasse che erano stati completati i lavori al terzo e al sesto piano dell’Ospedale di Andria! Campa cavallo! – sostiene Nino Marmo – Lavori sempre annunciati con grande enfasi, ma mai neppure avviati. Avremmo avuto almeno altri 40 posti letto in più e reparti più organizzati. Ad Andria ci sono ben 6 letti operatori, ma ne funzionano a mala pena uno e mezzo, per cronica mancanza di anestesisti, tecnici e infermieri che, invece di essere accentrati presso l’Ospedale dell’Emergenza-Urgenza, sono distribuiti in maniera disomogenea, a seconda di come gira il vento“.
“Come pensate possa vivere un Ospedale come il “Bonomo” che è ancora “legato” a quello di Canosa ed ha il Pronto Soccorso “a mezzadria” con quello di Barletta? Che non ha un proprio primario di Pronto Soccorso, ma è “comandato” a distanza? Per la testardaggine padronale della direzione di Otorino, l’ospedale dell’emergenza non ha nemmeno l’unità semplice, i pazienti e le ambulanze devono andare avanti e indietro da Barletta! E quanto costa poi questo continuo andirivieni di personale tra Andria e Canosa, tra Andria e Trani, tra Andria e Barletta? – conclude il consigliere regionale – Questi sono i costi invisibili della sanità! Commistione su commistione, confusione su confusione, disordine su disordine. Non se ne può davvero più….e poi c’è qualcuno che ha pure il coraggio di sparlare! E allora quel qualcuno si preoccupi piuttosto di indicarci la strada per ridare dignità e sicurezza alla comunità andriese. Dateci altro personale e, se servono, altri due “posti rene” e vedrete che tutti gli operatori che qui lavorano faranno miracoli, come già li hanno fatti in passato, senza alcun riconoscimento se non quello dei pazienti. Chi sta al governo o in maggioranza non parla con i comunicati, per emendarsi una coscienza poco limpida. Parla con i fatti, con i fatti concreti. E qui i fatti stanno veramente a zero!“.
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