Il 16 dicembre p.v., alle ore 17:30, presso il Museo dei Vescovi di Canosa, si terrà la cerimonia di restituzione allo Stato di 9 reperti archeologici, provento di scavo clandestino nelle aree archeologiche del nord della Puglia, che sono stati recuperati, in due distinte attività investigative, dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
Tra i beni, spiccano due preziosissimi crateri apuli a volute, con decorazioni policrome, risalenti al IV – III sec. a. C., che erano stati illecitamente esportati negli Stati Uniti d’America e proposti, per la vendita, presso una nota casa d’aste. La società antiquaria che li possedeva, avendoli acquistati in buona fede, a fronte delle risultanze investigative ha rinunciato alla proprietà, consentendone la definitiva restituzione allo Stato italiano.
Per la loro importanza storico artistica e quali esempio dell’encomiabile comportamento di chi, pur avendone diritto, ha preferito restituire i beni trafugati piuttosto che collezionarli (rinunciando anche all’eventuale indennizzo), i crateri apuli a volute sono stati recentemente esposti alla mostra “L’Arma per l’Arte e la Legalità”, appena conclusasi presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma in Palazzo Barberini.
I restanti 7 reperti, tra cui due Kylix a vernice nera e un cratere a campana con decorazioni floreali e geometriche, sono stati recuperati nell’ambito di un controllo presso un esercizio commerciale di settore che deteneva illegalmente un’anfora romana.
I beni, che rientrano nel patrimonio indisponibile dello Stato e che sono stati assegnati alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province Barletta-Andria-Trani e Foggia, potranno essere ammirati, per circa un mese, presso il Museo dei Vescovi di Canosa.
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