Non bastassero la piaga della xylella, le minacce del caldo e della mosca, e le tradizionali difficoltà per tutelare la produzione pugliese dall’invasione di olio di dubbia provenienza, dichiara il consigliere regionale Nino Marmo, ed ecco un nuovo e gravissimo campanello d’allarme per il comparto olivicolo della nostra regione: tutti gli indicatori di mercato suggeriscono infatti che le scorte di extravergine del Paese saranno esaurite entro i primi sei mesi del 2017, per effetto del crollo del 38% della produzione nazionale. Se per un verso l’inevitabile aumento dei prezzi (attualmente 80 euro per un quintale di olive e 600 euro per un quintale di olio, con trend al rialzo) può gratificare i nostri agricoltori dei tanti sacrifici stagionali, l’altra faccia della medaglia è rappresentata non solo dal consueto rischio di frodi ed inganni per i consumatori, quanto dall’escalation di furti e scorrerie nelle nostre contrade: ai danni del prodotto e, soprattutto, degli automezzi pesanti per il trasporto.
Con la Puglia che si conferma essere la prima regione di produzione, il fenomeno sembra colpire in maniera particolare l’area del nord barese e nello specifico Andria, ovvero il territorio più olivetato di Europa. Un fenomeno in costante crescita ma di cui si ignora la reale entità, giacchè non tutti gli episodi criminosi vengono regolarmente segnalati e denunciati. L’oro verde, in definitiva fa sempre più gola alla malavita. Ad agire sarebbero bande organizzate e specializzate nel furto di autocisterne, per cui la campagna olivicola è partita e prosegue in un clima che somma le incertezze del mercato all’allarme ed alle preoccupazioni degli agricoltori e dei produttori del territorio. Nell’ottica di intensificare e razionalizzare servizi mirati di prevenzione e repressione – peraltro già esistenti – invito quindi il sindaco di Andria Giorgino ad organizzare un tavolo di concertazione con tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Corpo Forestale, degli Istituti di Vigilanza e delle Guardie Campestri. Individuando nel contempo un’area logisticamente idonea – ad esempio il piazzale del nuovo Macello Comunale – come punto di raccolta e di sosta dei mezzi di trasporto, in sicurezza h24.
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