«L’olio di palma non deve essere demonizzato, ma spingersi a paragonarlo al latte materno, per la sua percentuale di acidi grassi saturi, mi sembra francamente troppo!»
«Trattasi perlomeno di una coincidenza alquanto sospetta. Nel pieno di una campagna olearia particolare come quella attuale; in un’annata di prezzi non più stracciati per le olive e per il nostro extravergine di qualità; in concomitanza con un ristoro economico finalmente remunerativo per i nostri agricoltori ed i nostri produttori; ecco che, come d’incanto, si fa pressante l’attività di lobby in favore di un grasso vegetale come l’Olio di Palma.
Un fatto è certo: mentre le proprietà organolettiche e salutistiche dell’extravergine di oliva, in particolare di quello pugliese, sono attestate e documentate da studi rigorosi e certosine ricerche scientifiche negli ultimi decenni, sull’olio di palma le indagini sono assai recenti, per cui rimane ancora da costruire un giudizio, fermo ed attendibile, in merito alla tracciabilità, sostenibilità e qualità di questo prodotto.
Personalmente ritengo non giustificata la scelta di molte aziende leader del mercato industriale alimentare di eliminare di colpo l’olio di Palma dalle proprie ricette, ma nel contempo trovo eccessiva anche questa improvvisa santificazione promossa da un colosso mondiale come la Ferrero.
In conclusione – fermo restando che la sicurezza del consumatore deve essere una priorità assoluta e senza compromessi – l’invito è a privilegiare, senza remore né perplessità, l’acquisto ed il consumo del nostro extravergine di qualità, capace di coniugare in maniera ottimale “gusto e salute”».
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