L’associazione di promozione socio-culturale Donne in primo piano di Rutigliano, da anni impegnata nella lotta contro la violenza di genere, con lo spettacolo teatrale “Paolo & Francesca_ un’ipotesi semiseria” che andrà in scena al Teatro Garibaldi di Bisceglie il 27 novembre, oltre a sensibilizzare la comunità al tema della violenza alle donne, vuole far luce sulla realtà dolorosa dei figli di femminicidio travolti dall’esperienza drammatica di perdere la madre per mano del padre.
Il ricavato degli incassi della vendita dei biglietti dello spettacolo saranno devoluti all’ Associazione Italiana Psicoterapia Cognitiva AIPC di Bari, al fine di approfondire lo studio e la ricerca delle prassi per la presa in carico psicologica degli special orphans, come la letteratura internazionale definisce questi orfani
L’associazione AIPC, con la partnership scientifica del Gruppo Interdisciplinare Assistenza Donne e bambini Abusati G.I.A.D.A. dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII A. O. U. Policlinico di Bari, si propone un lavoro di ricerca clinica che coniughi la rassegna della letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento, con specifico riferimento alle buone prassi implementate allo stato attuale, con le riflessioni mutuate dall’esperienza clinica sul campo. Obiettivo principale dello studio sarà, pertanto, fornire indicazioni operative rivolte agli operatori, per guidarli nell’implementazione di un iniziale intervento psicoeducativo finalizzato a sostenere i minori e gli adulti affidatari nel processo di comprensione e fronteggiamento delle contingenze situazionali conseguenti all’accaduto (comunicazione dell’evento, clamore mediatico, funerale, cambiamenti di abitazione, recupero delle routine e rientro nei contesti di vita extra-domestici – scuola, gruppo dei pari, realtà associazionistiche).
Subire, talvolta essendone testimoni diretti, l’omicidio della madre da parte del padre, è da considerarsi un’esperienza estremamente traumatica: in un solo momento, infatti, questi bambini soffrono la perdita di entrambe le figure di riferimento genitoriali, riconoscendosi contemporaneamente figli della vittima e figli dell’assassino. Spesso, nei giorni immediatamente successivi all’accaduto, si aggiungono, inoltre, alcuni problemi di ordine materiale, sociale e giudiziario che, quando non adeguatamente gestiti, accrescono la valenza traumatica di tale esperienza, ampliando il rischio di esiti negativi e indelebili sulla salute psicofisica a breve e lungo termine.
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