Nerazzurri sotto anche di 14 lunghezze nella seconda frazione. Difesa e contropiede alla base del recupero. Buona la gestione del finale di gara.
Lions Bisceglie: Cucco 7 (1-5, 1-5), Bruno 17 (2-2, 2-7), Potì 6 (3-8, 0-2), Leggio 7 (1-2, 1-2), Antonelli 6 (3-7, 0-1), Chiriatti 25 (5-6, 2-4), Di Emidio 7 (2-4, 1-4), Bartolozzi (0-1). N.e.: Comollo, Totagiancaspro. Allenatore: Domenico Sorgentone.
Senigalliaa:Gnaccarini 2 (0-3, 0-3), Pietrini 10 (2-4, 2-5), Bertoni 2 (1-1, 0-3), Maggiotto 15 (6-8, 1-5), Bastone 30 (10-19, 3-4), Giampieri 7 (1-2, 1-3), Caverni 4 (0-1, 1-1). N.e.: Serrani, Angeletti, Del Torto.Allenatore: Alessandro Valli.
Arbitri: Marzo di Lecce, Lucarella di Leporano (Taranto).
Parziali:13-20; 33-39; 53-53.
Note: uscito per cinque falli Bertoni. Tiri da due: Lions Bisceglie17-35, Senigallia 20-38. Tiri da tre: Lions Bisceglie7-25, Pescara8-24. Tiri liberi: Lions Bisceglie20-23, Pescara6-11. Rimbalzi: Lions Bisceglie32 (25+7, Leggio, Antonelli 6), Senigallia32 (27+5, Maggiotto, Bastone 10). Assists: Lions Bisceglie10 (Cucco 4), Senigallia 4 (Gnaccarini 2).
Non sarebbe stato facile, non è stato facile. I Lions hanno piegato la resistenza di un coriaceo Senigallia solo nella quarta e decisiva frazione, conquistando la settima affermazione consecutiva. Un successo costruito con la cocciutaggine e la determinazione della squadra che non molla mai, risalendo inesorabilmente la china dal -14 di inizio secondo periodo fino a imporsi grazie a una gestione oculata del finale di partita, in netta contrapposizione con un approccio non eccellente.
Eppure il 7-0 con cui i nerazzurri si sono presentati poco dopo la palla a due è sembrato lasciar presagire un andamento più agevole. La capolista non è però riuscita a prendere le misure di uno scatenato Nicola Bastone, capace di mettere a segno 14 punti nel primo quarto, uno in più della squadra avversaria. Senigallia, priva del pivot e capitano Mirco Pierantoni, unico centro di ruolo in organico, ha sfruttato l’equivoco tattico punendo Bisceglie con percentuali altissime nel tiro dalla media e dalla lunga distanza, provando a spaccare il match con un perentorio 14-0 che avrebbe steso altri collettivi, non i Lions. Bruno dalla lunetta, Leggio con una tripla, Di Emidio e soprattutto un ispirato Chiriatti hanno ricucito quasi tutto il gap (31-33, di mezzo un 10-0). I marchigiani, coi canestri pesanti di Maggiotto e Caverni (aiutato dal tabellone) hanno conservato una dote di sei punti di vantaggio all’intervallo lungo.
Coach Sorgentone ha cercato di dare una soluzione al rebus degli accoppiamenti difensivi abbassando il quintetto e utilizzando un solo lungo di ruolo, con l’obiettivo di togliere vantaggi agli avversari nelle situazioni di cambio sui blocchi. La mossa, alla lunga, risulterà vincente. Maggiotto ha continuato a fare la sua parte, sostenuto da Giampieri nel momento meno prolifico del top scorer Bastone ma il ricongiungimento fra le due contendenti è parso inesorabile: quando Potì ha impattato su quota 45 (24°) gli ospiti hanno saputo replicare affidandosi all’energia del loro elemento migliore, che ne ha messi quattro in fila ma la voglia di prendersi la gara dei nerazzurri, trascinati da uno strepitoso Andrea Chiriatti, è cresciuta col passare dei minuti.
L’equilibrio di inizio ultimo periodo è stato rotto da una tripla pesantissima di Edoardo Di Emidio e da un canestro di Gianmarco Leggio (60-56). I Lions hanno mostrato confortante freddezza dalla lunetta (87%, appena tre errori su 23 tentativi): giusto, come nelle sceneggiature da manuale, che a piazzare il colpo di grazia fosse Chiriatti, che dall’angolo ha firmato il +8 scatenando l’entusiasmo del PalaDolmen. L’ultimo guizzo di Bastone (68-62) è stato vanificato dalla tripla di Bruno contro la difesa a zona schierata da Valli. Comincia ora la lunga marcia di avvicinamento alla trasferta di Matera.
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