“Deserto è difficile da definire forse perché, per me, non è un luogo, è un non-luogo. La dimostrazione è il fatto che si può essere in un deserto anche in una sala gremita di persone, anche nel centro di New York. Quindi non è un luogo, il Deserto è un’esperienza e come ogni esperienza, dipende tutto da come la si vive. Io preferisco vivere tutto in positivo”.
Così Luca Parmitano, tenente colonnello dell’ Aeronautica Militare Italiana, astronauta dell’ Agenzia Spaziale Europea (Esa), apre il suo talk nella seconda edizione barese del TEDx, la conferenza itinerante delle “idee da diffondere”, o meglio “che vale la pena e meritano di essere diffuse”.
“Deserto” è stato il tema della conferenza di quest’anno, tenutasi nella autorevole cornice del Teatro Petruzzelli, lo scorso sabato 26 novembre.
Tra i relatori, che si susseguono durante il TEDx, in speech di massimo 18 minuti, anche Luca Parmitano, il primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare, il 9 luglio 2013, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale.
Il suo viaggio “parte dal basso verso l’alto” spiega Pamitano, dalle caverne sotto la Sardegna, fino ad arrivare nello spazio.
“Deserto non vuol dire assenza di vita – spiega l’astronauta – infatti pensiamo che su Marte ci siano delle grotte molto grandi che proteggono l’habitat sotterraneo dalle radiazioni. Quindi pensiamo che sia un ottimo ambiente per custodire ancora natura organica. Forse la vita o comunque i resti di quella vita”.
Dalle caverne alle profondità dell’oceano : “un deserto con la sua vita sommersa e il suo perfetto travestimento sopra”. Tanti gli strumenti utilizzati dagli astronauti utilizzati per imparare a muoversi in ambienti così diversi dal nostro, per fare sperimentazione.
Luca Parmitano racconta il suo viaggio, attraverso luoghi conosciuti e non, fino ad arrivare al vuoto della spazio, raccontandone sensazioni, ricordi: “Ho visto un’alba dallo spazio dove dal nero che ti assorbe, anche nel pensiero, si passa ad un’esplosione di colore in un attimo.
Ho sperimentato il tramonto mentre ero isolato, fuori dalla stazione in emergenza, quando il mio casco ha cominciato a riempirsi d’acqua. Per ricordarmi che la natura ha sempre il modo di prendere il sopravvento sul singolo individuo”.
E alla fine un sogno, un obiettivo: “L’uomo ha un gene che lo porta all’esplorazione, il gene di Ulisse. Quando vede un orizzonte non può fare a meno di superarlo. Allora io oggi lavoro per permettere ai più giovani di superare quell’orizzonte e la mia sfida è quella di vedere un deserto tutto rosso, della sabbia di Marte”.
Luca Parmitano ha raccontato il suo “deserto”, ma a farlo sono stati in tanti. Ben 12 relatori, dalla campionessa paraolimpica Martina Caironi, al chitarrista Riccardo Onori, fino all’ospite a sorpresa finale, Vinicio Capossela, esibitosi in una performance dopo l’annunciata assenza, per motivi di salute, del chitarrista africano Bombino.
Uno scambio di idee che ha fatto il sold–out e che, certamente, rappresenta una punta d’eccellenza nel panorama culturale regionale. I ‘TedX’, infatti, sono conferenze organizzate in tutto il mondo in via indipendente sul modello di TED, evento nato nel 1984 in California e che ha ospitato negli anni scienziati, imprenditori, attivisti, politici e artisti di rilievo internazionale.
L’evento, organizzato dall’Associazione per TEDxBari, ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alla Cultura e Sviluppo economico della Regione Puglia, Puglia Promozione, Arti Puglia, Università degli Studi di Bari “A.Moro”, Politecnico di Bari e Ordine degli Avvocati di Bari. Importante anche il sostegno di partner e sponsor, oltre che dei giovani volontari.
Dopo “Resilienza” e “Deserto”, si attende la prossima edizione per la quale, i curatori hanno annunciato, sono già a lavoro.
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