Un invito speciale, il racconto di un ‘viaggio’
Approfondimento, meditazione, condivisione di un’umana esperienza di conoscenza e ascolto interiore.
Lunedi 7 novembre, presso il Laboratorio del Ben-Essere di Porro Adriana, naturopata e psicosomatista, via Ferrucci 123 ore 20.
L’occasione di questo incontro è offerta da un delicatissimo libro, “Il Vaso di Creta”, scritto con coraggiosa onestà da Felice Colasanto. Il libro è il punto di arrivo, o di partenza, con cui Felice condivide una parte della sua strada offrendo a tutti l’invito a fermarsi, ascoltarsi e intraprendere un meraviglioso viaggio nella propria interiorità.
Silenzio, ascolto e scoperta del sé, quel sé che dona un sensonuovo alla nostra esistenza. Che consente di incontrare la parte più intima, l’essenza, quella luce preziosa che gelosamente teniamo nascosta, la scintilla che ci apre alla vita, agli altri, alla natura, all’arte, al bello e ci nutre di gioia…incondizionatamente.
Felice Colasanto attraverso le sue parole racconta e testimonia l’esigenza di un uomo che, ad un certo punto della sua esistenza, ha avvertito e accettato di volersi fermare. Per comprendersi, sperimentarsi, conoscersi e porsi delle domande mosso da umana sete di verità.
Felice con audacia esprime il naturale bisogno di un uomo che non riesce più a stare lì dove è, dove è stato messo. Accade e si può scegliere se accogliere l’occasione o più semplicemente distrarsi, far finta di niente, fuggire…non serve.
E’ accaduto anche a me.
Nel bel mezzo della mia serena e soddisfacente esistenza, qualcosa si è smosso. Caos, confusione, smarrimento, un vortice tumultuoso che non consente di aspettare. Ho prestato attenzione, ho scelto di comprendere, di sentire, ho dato spazio a quella voce, la voce dell’anima…che tutto cambia.
Sono tante le persone che imparano a guardarsi, a scendere nel profondocon la preghiera, la meditazione, l’ascolto, l’arte…non conta. Il risultato comune è il ri-trovarsi, il ri-conoscersi, è il raggiungimento di un sottile equilibrio rispetto a quel che si è…nel mondo.
Consapevolezza. Cresciamo sin da piccoli sommersi da regole, doveri e percorsi più o meno assegnati. Facciamo scelte distratte, casuali e ci allontaniamo da noi, dalla nostra unicità, dalla nostra bellezza, che è il riflesso di quella divina. Sale l’inquietudine, l’ansia, la rabbia, lo smarrimento di una vita in balia di eventi che riteniamo di non poter gestire. Lo subiamo quelrumore, lo stordimento, la confusione…rassegnazione, malessere. A tutti arriva un segnale, l’occasione di trasformare, un dolore, una perdita, anche un dono, una gioia improvvisa, un qualcosa che ti pone davanti a delle domande, al desiderio di trovare un senso più profondo a questa meravigliosa esistenza.
A Felice è accaduto e ha accolto.
Conoscenza, accettazione, perdono, amore vero, compassione, luce, positività. Fluidità, accoglienza, gratitudine, armonia, tanti i doni che si ri-conquistano tornando a noi, al silenzio della nostra anima che è Dio. E quell’ascolto diventa sempre prezioso, ti avvicina a te e naturalmente ti unisce sempre più agli altri, al tutto, alla vita…
In quell’Amore senti l’urgenza di amare, dare, accogliere, sostenere…è inevitabile.
Felice nel suo racconto condivide con generosità il suo percorso dentro e fuori di sé. E’ bello osservare come spesso il viaggio interiore, quello nell’anima, abbia le stesse sfumature di quello della vita, salite e discese, ansie e paure, lacrime e sorrisi, gioie e dolori. Trovo meravigliosa l’esperienza raccontata che combina il silenzio, la meditazione, il dialogo interiore con la camminata nella natura, a stretto contatto con la terra, l’acqua, gli alberi, gli animali, il cielo, il sole, la luna, le stelle, il vento, la nebbia.
Il bosco ei suoi sentieri che Felice descrive minuziosamente e ripropone in suggestive immagini che rappresentano divinamente la metafora della vita. L’importanza del qui e ora, dove non c’è passato e dove non c’è futuro, quell’attenzione all’adesso in cui il ‘peregrino’ segue armonicamente il proprio passo, niente più. Ciascuno con le proprie preghiere, i propri desideri, impegno, sacrificio, pesi, resistenze. E forza improvvisa, inaspettata, una caduta e ci si rialza, coraggio, determinazione, entusiasmo…fino al raggiungimento della meta. Poi si ricomincia, ‘altro giro di giostra’, fine e inizio, notte e giorno, vita e morte…
Un’esperienza nutrientequella che ci viene donata. Un esempio che è bello raccontaree che è interessante ascoltare. E condividere ciascuno nel silenzio del suo percorso.La particolarità dell’invito è nel partecipare ad una serata in cui attraverso le parole e i ricordi dell’autore, ciascuno di noi potrà calarsi nel suo intimo viaggio all’ascolto della propria interiorità. Guidati dalla meravigliosa voce di Adriana Porro, un’affidabile professionista, soprattutto un’anima speciale e luminosa, che abilmente ci condurrà e guiderà in un percorso attraverso cui recuperare una parte di noi, un frammento d’anima.
Vi aspettiamo, non perdete l’occasione di partecipare all’inizio del vostro più avventuroso ‘viaggio’.
ANNALISA LULLO
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