Le polemiche scaturite dal voto sulla Provincia e, soprattutto, i comunicati di talune forze di opposizione di Trani diffusi negli ultimi giorni, rendono indispensabili i giusti chiarimenti e le relative considerazioni.
Tutti i sindaci della Bat, nel tentativo di raggiungere una candidatura unitaria alla presidenza ed un accordo di natura “istituzionale”, hanno investito il sottoscritto ed il sindaco di Andria dell’onere e dell’onore di trovare, tra noi, una intesa sulla presidenza. Con grande senso di responsabilità, io ed il sindaco di Andria abbiamo trovato una intesa su una alternanza nella presidenza della Provincia o di quello che ne deriverà all’esito del referendum. Con ancor maggiore senso di responsabilità io ho “accettato” che fosse il sindaco di Andria a rivestire, per il primo biennio, il ruolo di presidente, assumendo quello di vice pur consapevole che il risultato del referendum potrebbe rendere vana ogni possibile staffetta. In virtù di questo accordo “istituzionale” tra sindaci, non v’è dubbio che il voto di domenica scorsa doveva essere una inevitabile formalità, priva di alcun valore elettorale.
Come era prevedibile, invece, l’esito del voto è stata la triste occasione per taluni partiti, o addirittura per alcune correnti di partito, di “mostrare” la propria forza all’interno dei diversi Consigli comunali. Una prova di forza che si è rivelata evidentemente inutile visto che, quando, all’esito del voto, ho espresso la mia disponibilità a rinunciare alla vice presidenza, tutti i sindaci hanno insistito per confermare l’accordo precedente e, dunque, la mia vice presidenza. E, dunque, sorrido leggendo il tardivo invito a declinare, per mancanza di rappresentatività, la nomina a vice presidente che mi è stato rivolto dai consiglieri comunali appartenenti ad un movimento politico locale. Siamo, quindi, di fronte alla solita inutile polemica.
Le poltrone non mi hanno mai appassionato e, soprattutto, preferisco occuparle con il consenso dei cittadini. Piuttosto, l’esito del voto provinciale conferma che non dobbiamo meravigliarci se negli anni passati Trani ha sistematicamente perso tutte le “battaglie” politiche, dalla chiusura dell’ospedale all’incapacità di eleggere un nostro rappresentante in Parlamento. La verità è che, oggi, tutto il peso politico della città è costituito da quello di un’Amministrazione che è riuscita a strappare ben 15 milioni di euro per la riconversione di un ospedale chiuso da quindici anni, di un’Amministrazione che continua a combattere contro tutti i numerosi tentativi di sottrarre alla città anche gli uffici giudiziari, di un’Amministrazione che ha già recuperato finanziamenti regionali persi e di un sindaco che, evidentemente, a dispetto del suo peso, forse tanto leggero non è!
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