“Una progressione di incarichi dirigenziali in capo ad uno stesso soggetto che desta stupore se non legittima preoccupazione circa il rispetto delle normative vigenti in materia di rotazione dei dirigenti nelle Asl”.
Così il consigliere regionale Nino Marmo (F.I.) commenta il recente trasferimento in posizione apicale – disposto dal direttore generale della Asl BA – di un dirigente amministrativo già in forza all’ARES Puglia.
“In rapida successione dalla Provincia Bat al Comune di Trani, quindi all’Ares Puglia con una sommatoria di incarichi ed una sovrapposizione di funzioni tutte di grande rilievo. E oggi l’approdo repentino all’Asl Bari. Più che un dirigente zelante, potremmo definirlo, alla luce di tale scalata, un autentico mandrake del settore amministrativo!”
“Eppure – prosegue Marmo – è appurato che all’interno della ASL BA sono in servizio Dirigenti amministrativi in possesso di comprovati titoli e requisiti professionali per la copertura di incarichi di Direzione di Unità Operative Complesse, a carico dei quali non risultano in alcun modo procedimenti penali o disciplinari che impedirebbero il conferimento di tale incarico. Così come è altrettanto chiaro che la legge n. 190/2012 e le direttive CIVIT, in materia di rotazione degli incarichi dirigenziali, impongono oggi alla PA, secondo principi di trasparenza, di evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi in capo agli stessi dirigenti pubblici. Una evidente misura anticorruzione per settori ed attività ad alto rischio”.
“Ma anche senza voler scomodare le pur stringenti normative in materia – continua Marmo – basta e avanza la logica del buon padre di famiglia per comprendere che l’acquisizione di dirigenti esterni dovrebbe essere presa in considerazione solo dopo aver verificato l’esistenza al proprio interno delle figure professionali all’uopo necessarie. Per una ovvia ed elementare questione di ottimizzazione delle risorse umane ed economiche, tanto più in un frangente di vacche magre per la sanità pugliese”.
“Altrimenti – conclude Marmo – siamo alle solite. E l’irresistibile scalata del dirigente in oggetto altro non sarebbe che una mossa sullo scacchiere della nuova occupazione politica post vendoliana. Da Emiliano, in qualità di governatore e di assessore alla sanità, ci aspettiamo una tempestiva e rigorosa ricognizione sull’operato della direzione generale della Asl barese”.
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