Travolto da un nastro trasportatore dell’altoforno 4 che stava ripristinando. E’ morto così all’Ilva di Taranto Giacomo Campo, operaio 25enne di Roccaforzata (Taranto), dipendente dell’impresa di appalto Steel Service. Una
Nuova morte bianca all’Ilva di Taranto, e scoppiano di nuovo le polemiche. I sindacati proclamano lo sciopero immediato e ricordano che l’ultimo incidente nello stabilimento siderurgico, anche questo mortale, si era verificato a novembre dell’anno scorso, quando un altro operaio, Cosimo, era rimasto schiacciato da un tubo. Ma l’Azienda ribatte: “Applicate tutte le norme di sicurezza, nessun cedimento strutturale”. Rabbia del presidente della Puglia, Michele Emiliano: “La nostra pazienza è finita”.
Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella arriva un richiamo per la garanzia della sicurezza sui posti di lavoro. “Ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l’Italia e una perdita irreparabile per l’intera società. Non è ammissibile che non vengano adeguatamente assicurate garanzie e cautele per lo svolgimento sicuro del lavoro”.
“E’ inammissibile che ci siano morti sul lavoro in un Paese la cui Costituzione prevede che sia fondato sul lavoro”. Afferma anche il presidente del Senato Pietro Grasso, arrivato alla Festa dell’Unità di Roma. “Vorrei ricordare che abbiamo leggi severe e adeguate per prevenire questi infortuni, ma bisogna applicarle: purtroppo per troppe disattenzioni, o peggio colpe, accadono ancora questi avvenimenti” ha concluso.
Società, non vi è stato nessun cedimento strutturale – Dopo l’incidente mortale, l’Ilva “ha immediatamente riunito il comitato di crisi, composto dai commissari, dal management e dai tecnici della Società, che in queste ore sta collaborando con le autorità competenti per approfondire la dinamica dell’incidente”. Lo riferisce l’azienda in una nuova nota dove in merito alla dinamica dell’incidente precisa che “non vi è stato il crollo di alcun carrello né alcun cedimento strutturale” La Società ribadisce che “l’operazione di pulizia del nastro, eseguita dalla ditta esterna, è avvenuta dopo che il nastro è stato disattivato e privato di alimentazione elettrica. Mentre l’operatore stava effettuando attività di pulizia sul rullo di rinvio il nastro si è mosso per cause in corso di accertamento e l’operaio è rimasto incastrato tra il rullo e il nastro”. La Società, conclude la nota, darà ulteriori aggiornamenti sulla situazione “appena si sarà fatta chiarezza e si avranno nuovi elementi”.
Sciopero nazionale di un’ora dei metalmeccanici, mercoledì 21 settembre, per dire “basta” alle morti sul lavoro. E’ quello indetto da Fim, Fiom e Uilm dopo le ultime tre tragedie di questi giorni, dal morto di Piacenza a quelli di oggi all’Ilva di Taranto e all’Atac romana. Si tratta, dicono i segretari Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella in una nota congiunta, di una situazione “drammatica” e di un dato, quello di “500 lavoratori morti mentre lavoravano” da inizio anno che è “inaccettabile”.
Ira di Emiliano: “Incontenibile la rabbia della Puglia” – “Ennesimo grave incidente nel siderurgico tarantino. La nostra pazienza è finita. La fabbrica è troppo vecchia e insicura. Ci ha portato ancora una volta via un giovane vita. Il dolore della Puglia diventa rabbia incontenibile”. È un passaggio del post con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta su Facebook la morte del giovane operaio nell’incidente nel siderurgico.
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