Arrestati altri tre giovani baresi, facenti parte del gruppo che la notte del 4 settembre scorso ha seminato il terrore nell’affollatissimo lungomare molfettese, ferendo 6 persone.
Secondo la ricostruzione dei fatti all’esito delle indagini Carabinieri, la banda dei baresi, composta dai cinque giovani che si erano fronteggiati all’interno di una discoteca del posto, non era soddisfatta dell’esito della schermaglia verificatasi poco prima nel locale e aveva deciso che una lezione andava impartita. I giovani, sempre a bordo della peugeot 207 utilizzata per i loro precedenti spostamenti, intorno alle 4 si sono recati a Bari e dopo un breve giro, il più giovane del gruppo, il “pistolero”, già con un curriculum delinquenziale di tutto rispetto, si è recato a casa e pochi minuti dopo è sceso e si è messo in macchina. Nella cinta dei pantaloni aveva un pistola calibro 9. L’azione punitiva è decisa. T
utti e cinque hanno concordato di tornare a Molfetta e di recarsi al bar del lungomare, uno dei pochi che a quell’ora della notte sforna cornetti caldi. Una mezz’ora dopo, e cioè alle 4.45 sono giunti davanti al bar, sono scesi in due, mentre l’autista teneva il motore acceso, pronto per la fuga. Qualche minuto e si concretizza l’azione di fuoco. La presenza dei tre è stata confermata da riscontri subito raccolti dagli investigatori e ai giovani, due dei quali incensurati ( mentre il terzo con un piccolo precedente per droga) non è rimasto che confessare quanto accaduto. Si sono detti pentiti, consci che una notte di divertimento si sarebbe potuta trasformare in una strage, sfiorata solo per puro caso.
Su disposizione della Magistratura di Trani, i tre giovani sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, presso le rispettive abitazioni a Bari, in attesa di essere sentiti dal Giudice.
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