Intensa attività per i militari del Comando Provinciale di Lecce che, nella giornata di ieri e durante le prime ore della mattinata odierna hanno portato a termine due rilevanti operazioni antidroga sequestrando 3, 8 tonnellate di marijuana per un valore di 30 milioni di euro con l’arresto di 11 responsabili.
Questi i fatti. Erano le 2 del pomeriggio di ieri quando una pattuglia del Gruppo Investigativo Antidroga del Nucleo di P.T. di Lecce, mentre transitava in località Giorgilorio, hanno notato in lontananza, due autovetture Fiat Croma, uscire frettolosamente da un vecchio casolare in apparente stato di abbandono. Insospettiti dalla repentina manovra i finanzieri hanno deciso di accostare le due macchine per eseguire un controllo. All’interno di una delle due, guidata da un italiano, T. O. classe 1955 residente a Lanuvio (RM), i militari hanno rinvenuto, stoccati sul sedile posteriore e nel bagagliaio, numerosi involucri contenenti marjuana, dal peso complessivo di per 1 quintale circa.
A bordo della seconda vettura, risultata scarica, sono stati identificati un italiano G. V. M. di Brindisi classe 1959 e due albanesi in X. F. del 1981 ed A. G. del 1968. I militari, quindi, hanno raggiunto il casolare da cui erano uscite le autovetture facendosi consegnare le chiavi del cancello, custodite dall’italiano che era a bordo dell’auto in compagnia dei due albanesi. Giunti all’ingresso i finanzieri hanno notato l’esistenza di un sofisticato sistema di video sorveglianza costituito da numerose telecamere sistemate perimetralmente all’immobile. L’immediata irruzione all’interno del casolare, ha consentito di rinvenire, stoccati all’interno di una stanza, una montagna di grossi involucri di marjuana, sigillati con nastro adesivo e cellophane, 102 in tutto, per un peso complessivo pari a 2,6 tonnellate. Nascosti tra gli imballi di droga, sono stati scoperti anche altri due albanesi custodi dell’’ingente carico, L. R. classe 1990 e X.E. classe 1979.
Nella stanza sono stati inoltre rinvenuti anche una pistola mod. Bruni calibro 92 con relativo munizionamento, una bilancia ed il materiale per l’imballaggio. La droga ancora bagnata e sporca di sabbia lasciava intendere che lo sbarco fosse avvenuto poche ore prima. I 6 fermati, sono stati accompagnati presso la caserma del Nucleo di Polizia Tributaria, ove, su disposizione del P.M. di turno, dott. Vallefuoco sono stati ristretti in carcere e lo stupefacente, 2, 7 tonnellate di marijuana, posto sotto sequestro. Durante la stessa nottata il Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo P.T. di Lecce hanno intercettato un altro ingente carico di marjuana.
Erano circa le 5 del mattino quando una pattuglia impegnata in un servizio di perlustrazione del tratto costiero in località Cerano (BR) hanno notato due automezzi, una Toyota Yaris ed un FIAT Iveco Daily, che si immettevano sulla litoranea provenendo da una delle numerose strade che conducono al mare. Ha colpito l’attenzione dei militari anche lo stato dei due mezzi che risultavano particolarmente sporchi di fango, portando evidenti segni di recenti operazioni di carico. Il furgone inoltre risultava, già a prima vista, particolarmente pesante. Considerato l’orario e le avverse condizioni climatiche (pioveva a dirotto) che portavano ad escludere potesse trattarsi di agricoltori provenienti dal lavoro nei campi, i militari si sono posti all’inseguimento dei mezzi e, ottenuto il supporto di un’altra pattuglia hanno proceduto al fermo ed al controllo degli stessi sulla SS.16 in direzione Bari.
A bordo del furgone, condotto da un italiano, P.V. classe 1970, residente a Bologna i finanzieri hanno rinvenuto, ammassati nel vano di carico 66 grossi involucri di cellophane contenenti marjuana per un peso complessivo di 1, 2 tonnellate di stupefacente. A bordo dell’autovettura, che fungeva da staffetta, sono stati identificati altri tre soggetti di nazionalità albanese Z. K. classe 1993, A. B. classe 1988 e B. K. classe 1991. L’immediata perlustrazione delle campagne circostanti il luogo di avvistamento dei mezzi hanno consentito infine di rinvenire, nascosto tra i cespugli, un altro albanese, P. D. classe 1986 anch’egli facente parte dell’organizzazione come dimostrato dai contatti telefonici e dai messaggi che i finanzieri hanno rinvenuto sul suo telefono e su quelli in uso agli altri fermati.
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