Oggi, 5 settembre torna a riunirsi il consiglio comunale di Barletta in un clima sempre più fosco per la maggioranza. Dopo
il “salto della quaglia”, in maggioranza, di quello che sarebbe dovuto essere il capo dell’opposizione di destra in
consiglio, siamo al caos più totale.
In questo contesto di disorientamento, il governo della città non perde tempo per presentare e chiedere l’approvazione
dell’ennesimo provvedimento a discapito dei cittadini e dell’utilità pubblica, ovvero il permesso a costruire una
palazzina di tre piani con 4 appartamenti in via Vitrani previo l’abbattimento della vecchia chiesa del Buon Pastore
(Villaggio del Fanciullo), sita sempre in via Vitrani. La richiesta di tale permesso, pervenuta al comune dal parroco del
Buon Pastore, passa dal consiglio comunale poiché viene richiesta una deroga ai vincoli stabiliti dal Piano Regolatore
Generale di Barletta. In merito a tale provvedimento ribadiamo quanto già affermato in vista del precedente consiglio
comunale, nel quale era calendarizzata la discussione in oggetto, sottolineando con forza che il terreno su cui è presente
la vecchia chiesa è di proprietà comunale e la concessione di quel terreno alla parrocchia è finalizzata esclusivamente ad
opere di pubblica utilità.
“Dov’é carità e amore, lì c’è Dio” recita un testo CEI, di certo ciò è fattibile in luoghi in cui le persone si aggregano,
condividono spazi ed esperienze, in luoghi in cui si può esercitare la pubblica utilità. La pubblica utilità infatti, in un
quartiere senza servizi per giovani ed anziani, è rappresentata da luoghi di ritrovo per i cittadini, centri di socialità, aule
studio, palestre popolari, e non da una palazzina composta da 4 appartamenti ed un parcheggio auto, che piuttosto
rappresentano un investimento sicuro di capitali nel mattone e qualcosa di utile solo per i privati. L’utilizzo di un suolo
pubblico, proprietà dei cittadini, per una struttura che non risponde ai bisogni e alle esigenze di chi vive il quartiere
Medaglie d’oro, è l’ennesimo atto amministrativo che al bene della comunità antepone interessi privati, nel solco di una
vergognosa gestione della “cosa pubblica”.
Non c’è solo una criticità relativa alla pubblica utilità dell’immobile per il quale si chiede il permesso di costruire ma c’è
anche un profilo di natura urbanistica da dover analizzare: questa amministrazione chiede di operare in deroga allo
strumento urbanistico, proponendo una variante edilizia, a sottolineare la poca attenzione ai temi dello “stop al consumo
del territorio” e della riqualificazione dei fabbricati esistenti limitando il consumo di volumetrie.
E’ perciò evidente il filo rosso che collega l’azione politica di questa amministrazione in materia di urbanistica e l’azione
politica dei due consiglieri regionali di Barletta: non è un caso se questi ultimi, padri ispiratori della nuova maggioranza
PD(commissariato)-NCD, nel marzo di quest’anno, in consiglio regionale abbiano richiesto ed ottenuto la proroga di un
anno dell’applicazione del nuovo strumento urbanistico regionale PPTR tanto temuto poiché aumenta le tutele e le
restrizioni in favore della conservazione del paesaggio e degli immobili esistenti.
Dal carteggio pervenuto al gruppo consiliare, inoltre, non si evince se e quando il Comune di Barletta abbia contattato la
sovrintendenza ai beni archeologici tenuto conto che il fabbricato per il quale si chiede il permesso di costruire
insisterebbe in una zona archeologica nella quale potrebbero essere presenti reperti di interesse storico come quelli
rinvenuti nello spazio adiacente il liceo classico “Casardi”.
“La nostra compagine consiliare di Sinistra Unita per Barletta – Sinistra Italiana ha già avuto modo di esprimersi contro il
“partito del mattone” e la speculazione edilizia, e continueremo a farlo anche nel prossimo consiglio comunale e anche
su questo provvedimento.
Non riusciamo infatti a spiegarci come la celerità che l’amministrazione ha nel mettere in campo un provvedimento del
genere, non sia la stessa che la contraddistingue nel gestire e superare i mille problemi della città. Dalla messa in opera
del sottopasso di via Einaudi, i cui i lavori sono sostanzialmente fermi, allo stato di incuria generale e sporcizia in cui
versa la Città e le sue strade, passando dall’oggettiva incapacità di risolvere la questione ambientale, l’amministrazione
e il Sindaco sono fermi al palo ad aspettare Godot.” così parla il portavoce di Sinistra Unita.
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