“È una tragedia quella che è successa e siamo distrutti, il procuratore ha avuto parole di consolazione ma dicono che siamo a metà strada”. Lo afferma Michela Merra, sorella di Benedetta una delle 23 vittime dello scontro tra i due treni della Ferrotranviaria sulla tratta Andria-Corato dello scorso 12 luglio. “Mia sorella – aggiunge parlando con i giornalisti poco prima di incontrare con altri parenti delle vittime i pm tranesi – ha lasciato due figli, e pensare che quattro minuti dopo sarebbe arrivata ad Andria; siamo distrutti”.
Sei sono le persone indagate dai magistrati tranesi: il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio, Michele Ronchi, la presidente e legale responsabile della società ferroviaria, Gloria Pasquini, il capotreno Nicola Lorizzo e i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli.
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