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Referendum trivelle: Il m5s indaga sulle schede invalidate all’estero

5 Agosto, 2016 | scritto da alessia paradiso
Referendum trivelle: Il m5s indaga sulle schede invalidate all’estero
Economia
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Sono ormai passati quasi quattro mesi dall’ultimo referendum, quando il 17 aprile scorso gli italiani si sono espressi sulle cosiddette “trivelle”. Tuttavia, c’è qualche dato tra quelli resi noti dal Viminale, che è balzato all’occhio del deputato pugliese Emanuele Scagliusi(M5S): il numero di schede bianche e quello di schede nulle all’estero sono letteralmente sproporzionate rispetto all’Italia. In particolare, dai dati del Ministero dell’Interno si evince che all’ultima consultazione referendaria, il 10,3% dei votanti iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’Estero (AIRE), avrebbe espresso un voto non valido, a fronte dell’1,28% sul territorio nazionale.

 

“Grazie ad una segnalazione che ho ricevuto da un cittadino italiano all’estero, ho avuto modo dileggere attentamente i dati pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno e di notare che – commenta il deputato della Commissione Affari Esteri e Comunitari, Emanuele Scagliusi (M5S) – su un totale di 779.548 votanti (il 19,73% degli aventi diritto), si sono registrati 699.236 voti validi e un totale di 80.312 voti non validi, comprese 13.287 schede bianche. Risulterebbe, dunque, che all’ultima consultazione referendaria, il 10,3% dei votanti dell’AIRE avrebbe espresso un voto non valido, a fronte dell’1,28% sul territorio nazionale. in particolare, escludendo le schede bianche, all’estero risulterebbero l’8,60% di voti nulli, rispetto allo 0,68% in Italia! In altre parole continua Scagliusi(M5S) – e con le dovute proporzioni, per ogni scheda nulla in Italia ci sono più di 12 schede nulle all’Estero. Un dato a dir poco ‘inatteso’ se si considera che parliamo di una votazione dove bisognava esprimere un SI o un NO”.

 

Il voto all’estero per le elezioni politiche nazionali e i referendum è regolato dalla Legge 27 dicembre 2001, n. 459 e dal relativo Regolamento attuativo (D.P.R. 2 aprile 2003, n. 104), in attuazione degli art. 48, 56 e 57 della Costituzione, che hanno istituito la Circoscrizione Estero. I cittadini italiani residenti all’estero e regolarmente iscritti all’AIRE esercitano il diritto di voto all’estero, utilizzando il plico elettorale che ricevono al loro domicilio e votano per corrispondenza.

 

“Nei prossimi mesi, gli italiani saranno nuovamente chiamati a dover votare per il referendum costituzionale ed è opportuno che tutti gli aventi diritto possano esprimere e veder rispettato il loro voto. Per questo, ho immediatamente chiesto ai Ministri Alfano e Gentiloni– conclude il deputato puglieseScagliusi (M5S) – se fossero a conoscenza dell’anomalia delle schede nulle all’estero e se abbiano intenzione di adottare misure finalizzare a ridurre il rischio di collezionare un numero così alto di schede non valide. Nel prossimo referendum non è necessario raggiungere un quorum, ma è importate tutelare ogni singolo voto, anche perché ogni voto potrebbe essere buono per mandare via, finalmente, un premier che sta portando sul lastrico il nostro paese e che, con le riforme costituzionali, rischia di rovinarlo definitivamente con la complicità di Verdini e della Boschi, i nuovi padri costituenti”.

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