Sono terminate presso l’Istituto di medicina legale del policlinico di Bari le procedure di identificazione delle vittime delle disastro ferroviario avvenuto sulla tratta della Bari Nord tra Andrea e Corato. Il riconoscimento è stato possibile grazie all’aiuto di parenti e conoscenti. Giovanni Gorgoni, direttore del Dipartimento Politiche della salute del Policlinico di Bari che ha tracciato un bilancio definitivo.
“Per quanto riguarda i decessi sono 23 e di questi 22 sono stati identificati con un nome ed un cognome, una 23esima invece non è stata identificata semplicemente perché non c’è un gruppo di familiari o conoscenti che ne abbia reclamato l’appartenenza. Sono tutte e 22 italiane e per la 23esima. È presumibile, per le caratteristiche dell’abbigliamento e per le caratteristiche somatiche, che sia italiana. La titolarità delle identificazioni e della diffusione dei nomi spetta alla procura di Trani. Per quanto riguarda la nota quella più carica di speranza che riguarda i feriti e che ne sono usciti vivi da questa tragedia.
Al momento sono 24 i pazienti ricoverati in giro per gli ospedali del Nord barese, di questi otto sono in prognosi riservata. 4 sono ad Andria, 3 al policlinico di Bari E uno all’ospedale San Paolo di Bari. Tutti in prognosi riservata e in condizioni stazionarie E nessuno in pericolo di vita. Sono tenuti tutti sotto monitoraggio. Tra le prognosi riservate c’è anche il piccolo Samuele che tra l’altro oggi, fra l’altro compie sette anni e che ha avuto la sua torta, il valore che può avere una torta in questo momento. La sua è una prognosi riservata per prassi medico-legale”.
Le salme verranno rilasciate presumibilmente venerdì pomeriggio. I funerali saranno celebrati sabato con modalità che non urtino la sensibilità dei familiari. Le autorità avrebbe piacere a funerali collettivi.
Al momento non c’è più nessun disperso da cercare, anche il secondo macchinista è tra le salme all’interno della medicina legale. “Abbiamo la circostanza opposta – ha dichiarato il direttore Gorgoni -. Una salma per la quale bisogna ricercare parenti e conoscenti”.
Un plauso alla macchina organizzativa sanitaria. “Dopo il riconoscimento delle salme, i familiari hanno potuto contare sul supporto psicologico continuo, senza limiti e risparmio da parte dei sanitari”.
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