È passata una settimana dal giorno dello scontro fra i due treni sulla tratta ferroviaria Andria-Corato. Da allora, ovviamente, quel tratto di ferrovia è rimasto chiuso e inutilizzabile. Chi ogni mattina si recava a Bari per lavoro o per studio, ha dovuto continuare a farlo fin dal giorno dopo la tragedia. La Ferrotramviaria Bari Nord ha istituito, per supplire alla mancanza di treni, un servizio sostitutivo con gli autobus. Con questi si percorre il pezzo di ferrovia chiuso, per poi tornare a viaggiare su rotaia da Corato fino a Bari.
Il servizio si è dimostrato da subito approssimativo: orari di partenza sballati, tempi di percorrenza indefiniti, coincidenze autobus-treno sommarie. Nei giorni subito successivi all’incidente tuttavia, nessuno fra i pendolari si è sentito di protestare per i disagi. Tutto è rimasto aleatorio come il giorno dopo lo scontro, ecco che se si parla oggi con quei pendolari, il loro stato d’animo è comprensibilmente cambiato.
“Mi sveglio la mattina alle 05:45, neanche dovessi partire per Roma, eppure arrivo in ritardo a lavoro”, spiega una ragazza residente ad Andria e impiegata in un ufficio di Bari. “Ci sono autobus che partono in anticipo, altri che all’ultimo non partono più, e intanto noi che rimaniamo ore ad aspettare in stazione”, precisa una sua collega. “I nostri datori di lavoro all’inizio sono stati comprensivi con i nostri ritardi, ma adesso, giustamente, i problemi di trasporto iniziano a suonare come una scusa”. “A questo punto, se la cosa aiuta ad avere orari di percorrenza certi e un’organizzazione più solida, si passi tutto il trasporto su gomma fin quando la ferrovia non riapre” propone uno studente dell’Ateneo.
Considerato che è bene che il pezzo di ferrovia Andria-Corato riapra non solo quando le rotaie saranno risistemate, ma quando la linea sarà dotata di un sistema di sicurezza automatico di blocco treni, è bene anche organizzarsi. Ed è giusto che lo si faccia anche in maniera rapida. Quello che finora è stato emergenza si trasformi presto in sistema e si torni ad assicurare ai pendolari una regolarità di cui quelle vite hanno fin troppo bisogno.
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