“Annullate senza rinvio perché il fatto non sussiste”, si è espressa così la Cassazione di Bari, nei giorni scorsi, in merito alle condanne inflitte nei confronti dei 5 presunti terroristi appartenenti alla cellula terroristica con base ad Andria.
E’ stata ordinata l’immediata scarcerazione di quattro dei 5 imputati, accusati di associazione finalizzata al terrorismo islamico. Per il quinto imputato, l’imam Hosni Hachemi Ben Hassen, invece, è stata annullata la sentenza con rinvio per la rideterminazione della pena, ma solo per il reato di istigazione all’odio razziale.
Le condanne in primo grado, erano state tra i 5 e i 3 anni, quasi confermate in appello. Secondo le indagini della Dda di Bari, tra il 2008 e il 2010, il gruppo (guidati dall’Imam tunisino) avrebbe messo in cantiere un vero e proprio piano strategico, studiando sul web le tecniche per la costruzione di ordigni, addestrandosi sull’Etna, esultando per le chiese distrutte dal terremoto in Abruzzo e inneggiando all’odio, il sacrificio e la morte.
Il Dda di Bari sostiene, inoltre, che nel call center gestito ad Andria dall’Imam, avveniva l’indottrinamento finalizzato al reclutamento di volontari mujaheddin.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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